Il comune di Petralia Soprana è interamente compreso nel Parco delle Madonie, 40mila ettari di natura protetta in un territorio per lo più montano, dove campi coltivati si alternano a pascoli e macchia mediterranea. La cittadina è inclusa nel circuito dei borghi più belli d'Italia ed è stata proclamata "Borgo dei borghi 2018". Da un punto di vista storico, Petralia Soprana viene identificata come Petra, la città sicana. Nel 254 a.C. la cittadina passò sotto la dominazione romana. All’epoca era una delle principali fornitrici di grano. Nel corso del Medioevo si susseguirono numerose dominazioni, tra bizantini, arabi e normanni. Raggiunse l’aspetto che ha oggi dopo la conquista da parte dei Normanni di Ruggero, conte di Altavilla, avvenuta nel 1062. Chi apprezza l’arte può seguire l’itinerario gaginiano, alla scoperta delle opere del Gagini nei quattro comuni di Gangi, Geraci Siculo, Petralia Soprana e Petralia Sottana. Nella Sicilia aragonese, e in particolare nelle Madonie, lo scultore palermitano ha lasciato capolavori di inestimabile valore storico artistico che è bello scovare tra i vicoli stretti di questi paesini. Utilizzato come set per il film “La fame e la sete” di Antonio Albanese, Petralia Soprana, conserva antichi riti e tradizioni, e un centro storico medievale quasi intatto. La festa principale del paese è quella dei santi patroni Pietro e Paolo, la festa si articola nei cinque giorni precedenti al 29 giugno. In questi giorni il paese ospita un gran numero di fedeli. La tradizione prevede una processione che svolge la sera con i simulacri dei santi in misura ridotta e accompagnata dal suono dei tamburi magistralmente suonati dal gruppo "tamburinari e stinnardiri supranisi". Il giorno della festa le due confraternite religiose del paese portano in processione un numero di statue che può arrivare anche a 20. Durante l'estate invece il paese si popola di numerosi turisti, particolarmente numerosi il giorno di Ferragosto in cui si svolge la rievocazione di un matrimonio baronale. Questa rievocazione consiste nel riproporre il matrimonio di due nobili del Settecento. Ma dopo aver appreso piccola parte delle tradizioni del borgo e aver visitato le suggestive vie del paese e i meravigliosi paesaggi rurali, impossibile non attenzionare la cucina del luogo. Il visitatore può apprezzare in particolare le : le lenticchie aromatizzate con i finocchietti selvatici, i ceci, le verdure selvatiche come la cicoria e la borraggine che acquistano gusto grazie all’altitudine. Quando queste verdure sono cucinate insieme si ottiene la un tipico piatto tradizionale.[caption id="attachment_22080" align="aligncenter" width="584"]La cucina è contadina e mediterranea.
minestre
virdura maritata,
piatto di .[/caption]Tra i formaggi, spiccano il , fresco o stagionato, il e la . Le carni allevate nel territorio sono quelle di bovino di razza meticcia, ovino, coniglio, gallina e suino. Gustose le salsicce, compresa quella asciutta. Di vecchia tradizione i dolci, come u , la natalizia , l’ che invece è pasquale, i biscotti alla cannella e
virdura maritata
pecorino
caciocavallo
ricotta fresca
risu duci
cuccia
aceddu
u sfuogghiu.