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FamLab: il talent show della scienza presto a Catania

2020-09-10 05:00

Alessandra Di Marco

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FamLab: il talent show della scienza presto a Catania

Siamo abituati a guardare qualsiasi tipo di talent show : dal canto, al ballo fino ad arrivare alla cucina. Aspiranti cantanti, ballerini e chef si s

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Siamo abituati a guardare qualsiasi tipo di talent show : dal canto, al ballo fino ad arrivare alla cucina. Aspiranti cantanti, ballerini e chef si sfidano a suon di note, passi di danza e piatti stellari.


È sicuramente un format che, negli ultimi anni, ha riscosso un grandissmo successo permettendo a tutti di mostrare le proprie qualità e abilità. Su questa scia si basa il FamLab: il talent show della scienza conosciuto a livello internazionale. Ma in cosa consiste? Lo abbiamo chiesto direttamente ad Alessia Tricomi, professoressa di Fisica Sperimentale all'Università degli studi di Catania, direttore della Sezione INFN di Catania, direttore del Centro Siciliano di Fisica Nucleare e di Struttura della Materia e figura fondamentale del contest scientifico in quanto delegato del Magnifico Rettore al coordinamento della Terza Missione, al Public Engagement e a Città della Scienza.


"È un progetto nato a livello nazionale da diversi anni, a Catania è arrivato nel 2017. È un talent show scientifico durante il quale i partecipanti devono presentare in soli 3 minuti un argomento di scienza in maniera divulgativa e che possa essere accattivante per il grande pubblico".


Per la scelta degli argomenti hanno piena libertà: "possono scegliere argomenti di fisica, chimica, matematica, informatica, ecc. Chi, ad esempio, è dottorando o assegnista tende a parlare dei propri argomenti di ricerca, ma si può scegliere anche un argomento scientifico che ha colpito particolarmente". 


Il FamLab è un contest internazionale nato da un'idea inglese: dal Cheltenham Festivals e dal British Council. In Italia, l’evento è organizzato da Psiquadro, un'organizzazione di Perugia, in collaborazione con il British Council Italia: "il mondo aglossassone ha capito per primo l'importanza di divulgare la scienza e portarla al grande pubblico. In Italia è arrivata dopo ma sta crescendo", ci spiega la Prof.ssa Tricomi.


Quali sono gli step da seguire?

 


"Intorno a gennaio lanciamo una call a livello locale -

sul sito dell'


UNICT 

e del 


FAMLAB - e i 2 ragazzi che passano le preselezioni locali (votati dalla giuria e dal pubblico) accedono a una settimana di masterclass organizzata da Psiquadro per far acquisire loro competenze nella presentazione. Successivamente, si passa alla finale nazionale e, in questa occasione, si sceglierà il concorrente italiano che rappresenterà l'Italia nella sfida internazionale in Inghilterra". 

Ai vincitori locali vengono pagati la masterclass e il viaggio per la sfida internazionale.Ma ciò che ci rende orgogliosi è che:


"Catania nel 2021 avrà l'onore di ospitare la finale nazionale".

Qual è il valore del talent show scientifico?

 "


Coinvolgere i giovani e abituarli alla comunicazione scientifica. Stiamo vivendo una realtà in cui tutti si sentono scienziati, soprattutto sui social, ma non è così: PER COMUNICARE LA SCIENZA BISOGNA PRIMA CONOSCERLA. Attraverso questa esperienza i ragazzi hanno la possibilità di acquisire gli strumenti per la comunicazione della scienza, di farsi conoscere e di confrontarsi tra di loro. Entrano in contatto con giornalisti scientifici ed esperti di comunicazione". 

Cosa non si sa della comunicazione scientifica?

 


"Si sa poco della scienza e non si conoscono i sistemi della comunicazione per divulgare le informazioni. O si è troppo tecnici, perchè non si è abituati a parlare in pubblico, o non si hanno solide basi scientifiche per fornire una valida informazione. Ecco che grazie ai talent show si insegna a fornire un'informazione leggera ma corretta. Non è banale spiegare in 3 minuti un argomento scientifico in maniera rigorosa, leggera e accattivante".

Ai ragazzi consiglio il rigore scientifico...

 


"Fare diversi esperimenti per verificare i risultati e utilizzare un linguaggio semplice. Personalmente, mi piace far uscire la scienza dai luoghi istituzionali e portarla in posti più vicini al cittadino (pub, piazze, teatri) e cercare di far conoscere il lavoro del ricercatore".