In questo periodo il mondo dell'istruzione è più "agitato" che mai. Sia a Livello Nazionale, che nella nostra città, le rimostranze da parte della comunità studentesca sono tante, e riconducibili a molteplici motivi. Iniziamo dalla "fazione Universitaria" della nostra città. Vi avevamo già parlato delle proteste degli studenti per la tassa di 200€ dei "nuovi irregolari", della riunione che c'era stata tra gli studenti, e della decisione di indire una manifestazione davanti al Rettorato. Ecco, ieri effettivamente gli studenti si sono riuniti a protestare in piazza università con striscioni e cartelli, ma nulla sembra essere cambiato. Difatti dopo alcune ore il Rettore Francesco Priolo ha effettivamente ricevuto una delegazione di quattro studenti, ma dopo un ora circa di confronto nulla è cambiato. Il provvedimento della tassa - da pagare già ad ottobre - degli studenti "irregolari" rimane, così come le perplessità della delegazione degli studenti accorsi a protestare. Quindi il presidio dei dimostranti ha deciso di proseguire la mobilitazione, e a giorni si svolgerà una pubblica assemblea universitaria per decidere il da farsi. Ovviamente vi terremo aggiornati su qualsiasi sviluppo, e concludiamo l'aggiornamento relativo a questa notizia lasciandovi ad uno stralcio del post sul gruppo facebook "Vergogna UNICT: STOP ai 200€ per gli irregolari" creato dagli studenti: "Quello che emerge in conclusione è che l’Università di Catania sembra (o vuole sembrare) assolutamente disancorata dalla realtà dei fatti. Lo conferma ancora la completa assenza di proposte e compromessi da parte dell’Istituzione che rivelano un’amara chiusura nei confronti dei suoi studenti. Gli studenti ritengono che la lotta alla logica aziendale che porta avanti l’Università di Catania non debba finire qui e che anzi ancor più di prima deve essere partecipata". Per quanto riguarda invece il mondo della scuola, c'è da dire che domani nella nostra città si svolgeranno due diverse manifestazioni: L'obiettivo comune di queste due manifestazioni - nel quadro della mobilitazione nazionale "Curiamo la Scuola" - è porre l'attenzione sulle ingiustizie e gli errori del mondo dell'istruzione, in un ambito che va - come si legge nel comunicato - dalle "classi pollaio, alla mancanza di banchi e DPI, dalle decine di migliaia di cattedre vuote, ai precari in attesa, passando per il personale ATA insufficiente rispetto ai nuovi compiti".