Testata registrata al tribunale di Catania

info@sudlife.it   |   Tel: +39 339 7008876

logo-sudlife

ISCRIVITI AI NOSTRI CANALI:

 

redazione@sudlife.it
direttore@sudlife.it
editore@sudpress.it
tel: +39 339 7008876 (solo messaggi wapp)

SudLIFE:

 

Edito da: Sudpress S.r.l. C.da Giancata s.n., Zona Industriale – 95128 Catania

logo-sudlife

Direttore Responsabile

Elisa Petrillo

Direttore editoriale

Pierluigi Di Rosa

Incertezza lavorativa e ansia per il futuro, così i giovani esprimono la loro bassa autostima e sfiducia nel mondo.Trump giura come 47° Presidente degli USA, ma al 61% dei giovani non piace. Più fiducia verso Elon Musk.Giubileo 2025: quali le attività previste per i giovani? Oltre un milione arriveranno da tutto il mondo.Riorganizzazione delle scuole: approvato dal CdM il primo decreto dell'anno. Valditara: “Vantaggi per le regioni che adottano subito la delibera”.Riforma della scuola: torna il latino alle medie, più storia di Italia e Occidente, lettura della Bibbia. Ecco le proposte di Valditara.Cambiano i voti nella scuola: tutte le novità introdotte dal Ministro Valditara

Coordinatore di Redazione

Valerio Saitta

La Ferragni agli Uffizi e gli hater a casa

2020-07-20 06:00

Simone Dei Pieri

Apertura, arte e cultura, arte, chiara ferragni, Cultura, Firenze, influencer, Instagram, letteratura, musei, sicilia, Social Media, tik tok, uffizi,

La Ferragni agli Uffizi e gli hater a casa

Cosa c'entrano Chiara Ferragni, il Museo degli Uffizi di Firenze e i poltronari della cultura? Speravamo nulla, ma abbiamo dovuto ricrederci giusto a

chiara-ferragni-selvaggia-lucarelli-.jpg

Cosa c'entrano Chiara Ferragni, il Museo degli Uffizi di Firenze e i poltronari della cultura? Speravamo nulla, ma abbiamo dovuto ricrederci giusto a pochi giorni dalla fine di luglio.



Nelle scorse ore ha fatto il giro del Paese la foto di Chiara Ferragni immortalata agli Uffizi e pubblicata sull'account ufficiale del museo fiorentino. Scandalo e indignazione si sono accesi nell'Italia concentrata sui temi importanti!


E giù con un profluvio di "Se gli Uffizi hanno bisogno della Ferragni!", "La cultura non c'entra con Instagram" e "Come si è vestita per andare al museo?". E già questo detto ad una delle più famose influencer di moda al mondo, farebbe ridere, ma è più utile andare a fondo nella questione.


Piaccia o non piaccia, infatti, abbiamo davanti un'imprenditrice capace di tirare su un ospedale con un paio di storie Instagram (tra lei e il marito), di rilanciare il made in Italy nel settore moda e di portare il tricolore a distinguersi nella nuova imprenditoria, quella digital, che ancora in molti sembrano non aver compreso.


Il problema c'è ed è evidente, ma poggia su due punti tanto semplici quanto infidi: da un lato, la mancata capacità di programmare uno storytelling adeguato da parte del Museo, con una comunicazione molto 'anni 90' che grida "prendi il testimonial e lancialo davanti al prodotto"; dall'altro lato, l'incapacità endemica di tanti italiani nel comprendere che esistono anche altri lavori oltre quelli che esistono da più di un secolo.


Ed altri ne nasceranno, coniando nuovi linguaggi e forgiando interi nuovi settori: prima d'ora è già successo con la stampa, con la radio, con la televisione, con internet. Bisogna solo essere lungimiranti e pensare che in fin dei conti, la cultura è di tutti, non appannaggio di pochi.


Meglio quindi comunicarla con gli strumenti di tutti ed abbattere i tabù da salotto.