Ormai è ufficiale: l'Unict esce dal suo "stallo" e approva due diverse misure: una che riguarda i trasporti per gli studenti, e l'altra l'ampliamento della NoTaxArea. In questo articolo non ci concentreremo tanto sui dettagli dei singoli provvedimenti, ma al contrario ci soffermeremo sulle modalità e sulle motivazioni che hanno portato a queste scelte. Per scoprire che poi dietro a tutte queste dinamiche si nascondono delle difficoltà di bilancio assolutamente da non sottovalutare; specie se confrontate con le situazioni delle Università di Messina e Palermo. Leggere per credere. Gli ultimi saranno i primi, forse. Ed è così che, con considerevoli ritardi - di cui vi avevamo già parlato - rispetto agli altri atenei siciliani, finalmente anche l'Unict decide di proporre delle agevolazioni "post covid" per i suoi studenti. I ragazzi con un reddito familiare - rappresentato dall'indicatore ISEE - al di sotto dei 20mila euro saranno del tutto esentati dal pagamento delle tasse universitarie dell'anno 2020/2021. Inoltre anche coloro che si trovano nella fascia tra 20mila e 30mila euro vedranno una riduzione delle tasse dovute, secondo un "criterio graduale". Stando alle dichiarazioni del rettore Francesco Priolo gli studenti interessati dal provvedimento saranno 21mila, quindi circa il 50% di tutti gli iscritti rientrerà in questa nuova e più ampia NoTaxArea – che in precedenza aveva una soglia fissata a 14mila euro. Ma non è tutto oro quel che luccica. Anzi, in questi ultimi provvedimenti ci sono numerosi rovesci della medaglia. Scopriamo quali. Partiamo dai trasporti, che non abbiamo ancora nominato. Ebbene si, perchè nel corso del lungo processo decisionale che ha portato all'introduzione di queste novità - prima la Consulta degli Studenti, poi il Senato Accademico, poi il C.d.A - è stato modificato qualcosa anche riguardo alla convenzione universitaria con i servizi di trasporto cittadini Fce e Amt. Infatti i ragazzi che lo desidereranno potranno scegliere di usufruire del servizio gratuito di trasporto o dei bus o della metropolitana, pagando solamente la prima mensilità dell’abbonamento annuale – 15 euro. Chi fosse interessato ad entrambi - sia autobus sia metro - dovrebbe invece pagare 30 euro. E questo è chiaro. C’è una cosa che però in molti non hanno spiegato: il pagamento anticipato di questi 15/30 euro è stato aggiunto come una sorta di "deposito cauzionale" per tutelare l’Università. In che senso? Per evitare ciò che è successo l’anno scorso! Difatti su 40mila abbonamenti ai mezzi pubblici pagati dall’Unict per conto degli studenti, solo 8mila sono stati effettivamente utilizzati, creando un investimento “a vuoto” dell’Unict di milioni di euro! Un danno enorme di bilancio, che sommato alle già presenti difficoltà pregresse, ha probabilmente spinto a richiedere le famose “tasse anticipate” di cui avevamo già parlato. E questa è solo una delle tante storture che si vanno ad aggiungere alle altre. Perchè, tornando al discorso della NoTaxArea del prossimo anno, è vero che alcuni studenti sono stati agevolati, ma è anche vero che si è adottata una logica del tipo “Cu na manu iunciu, cu na manu levu”. Difatti sebbene quasi la metà degli studenti non pagherà le tasse, i ragazzi con gli ISEE più alti - superiori a 30mila euro - purtroppo vedranno un aumento della tassazione annuale di circa 50 euro. Quindi se da un lato si dà, dall’altro lato bisogna anche prendere. Tutti questi indizi dimostrano che ci sono ancora dei problemi di Bilancio? E cosa hanno fatto le altre università siciliane? Anche lì si è adottata questa stessa logica? Abbiamo indagato, e ciò che abbiamo scoperto non ci ha affato “consolato”, anzi. Anche l’Università di Messina chiede un pagamento di 30euro per l’abbonamento “annuale” dei mezzi pubblici, ma per contro estende la NoTaxArea fino a 23mila euro! E nell’Università di Palermo la NoTaxArea viene ulteriormente estesa fino a 25mila euro! Quindi a Palermo circa il 70% degli studenti non pagherà le tasse nell’anno 2020/2021, e inoltre i ragazzi con un range ISEE tra 25mila e 30mila euro avranno un agevolazione del 20%. Infine, altro esonero “palermitano” specifico riguarda gli studenti iscritti nel precedente anno accademico ad Atenei di altre Regioni che effettuino il trasferimento presso l’Università del capoluogo di Regione; che saranno del tutto esentati dal versamento per il primo anno di iscrizione.” Quindi emerge chiaro che, a parità di condizioni, le altre università siciliane stiamo comunque facendo di più per i propri studenti. E, ancora una volta, noi di Unict ci ritroviamo fanalino di coda.