L’inadeguatezza della sala cinematografica, caratterizzata dall’avere le poltrone ammassate fra loro, costringe l’avanzata di nuove proposte, per evitare che l’industria cinematografica, teatrale e musicale si atrofizzi: tra queste, il tentativo di riproporre il drive-in. Per chi di voi non lo sapesse, il drive-in è un ampio spazio pubblico, dedicato alla sosta delle macchine, all’interno del quale i clienti ricevono il servizio: la formula drive-in era, in passato, utilizzata soprattutto per cinema, teatri e ristoranti.
Il primissimo drive-in aprí a Dallas, negli USA, nel 1921 e ospitava un fast food con cameriere che servivano in clienti sui pattini a rotelle (sicuramente avrete visto un accenno in qualche datato anni ‘50). L’esperimento dei drive-in ebbe estremamente successo e divenne un simbolo degli anni ‘50, osannato anche da alcune pellicole cinematografiche. In Italia il drive-in arrivò piuttosto tardi: il 29 agosto 1957, infatti, in una provincia romana (tra Axa e Casal Palocco) fu inaugurato un ampio spazio con la capienza di 750 automobili ed uno schermo di proiezione della grandezza di 540 metri-quadrati. Recentemente si è preso in considerazione un ritorno alla formula drive-in per far fronte all’emergenza COVID-19.
I progetti sono in via di definizione, ma è possibile trarre speculazioni ufficiose in attesa della cerimonia dei David di Donatello (8 maggio 2020), all’interno della quale verranno fornite informazioni ufficiali sulle decisioni previste per un possibile ritorno dei drive-in. Non sappiamo se la struttura resterà la stessa. L’impianto anni ‘50 era caratterizzato da un ampio spazio dedicato alle automobili (ad oggi, sicuramente con un distanziamento necessario l’una dall’altra), una zona ristoro, dove poter usufruire di cibo e bevande, e un settore dedicato ai servizi igienici. Attendiamo risposte concrete dalle autorità competenti, anche in vista di un possibile elemento aggiunto o modifica della struttura. E a voi convince questo ritorno nostalgico si drive-in degli anni 50?