Purtroppo, ne eravamo a conoscenza: gli effetti devastanti del Covid-19 non si fermano soltanto alla salute e al sistema sanitario, bensì mettono alla prova l'intero costrutto economico mondiale. Gli effetti economici che avrebbe potuto causare e che sta causando, nel caso di una diffusione globale (verificatasi, di fatto) sono disastrosi e imprevedibili: secondo le stime econometriche del Fondo Monetario Internazionale, il "tonfo" economico del nostro Paese si attesterà sul -9,1% del nostro PIL, variazione tremenda che, nel caso in cui il virus venga attenuato, tornerà ad essere positiva nel 2021, stimando una crescita del 4,8%. Ricordiamo, comunque, che il PIL è solo uno dei tanti indicatori e benchmark di ricchezza nazionale, ed in modo sintetico è rappresentato dalla somma di consumi, investimenti, spesa pubblica ed esportazioni nette. La preoccupazione, però, cresce soprattutto all'estero e negli States, i cui sistemi di welfare dei singoli stati creano, spesso, situazioni di forte iniquità sociale. Ed è una storia di fallimento del mercato quella che stiamo per raccontare, una storia in cui 200 dipendenti italiani impiegati a Disney World, a Orlando, sono stati licenziati a causa del coronavirus, con un'indicazione ben precisa: lasciare il Paese nell'immediato. E per lasciare il Paese si intende, soprattutto, lasciare l'alloggio che era riservato loro. Al momento, un volo per l'Italia ha un prezzo medio di circa € 4.800, cifra insostenibile. I nostri concittadini hanno provato imperterriti a contattare l'Ambasciata Italiana, non ricevendo però alcuna risposta. Queste persone, oggi, si trovano in un Paese che non è il loro, hanno appena perso il lavoro senza alcuna responsabilità, sono costrette a lasciare la propria casa, sono nella nazione più colpita al mondo dal virus e impossibilitati a spendere un capitale per tentare un disperato ritorno in Italia. Urge un grosso lavoro dell'Ambasciata, affinché non rimangano senza un tetto, senza cure, senza welfare. O peggio, come adesso: senza Stato.