di Emanuela Partini, Céline Ponturo e Gabriele Viscuso , ma anche creare un possibile itinerario turistico che faccia notare come coabitino le varie etnie a Catania: questi sono gli obiettivi per i quali abbiamo visitato la sede dell’associazione , che opera nel quartiere storico San Berillo dal 2015.Avevamo incontro Flavia Monfrini, socia e membro del direttivo di Trame di Quartiere e responsabile del Migrantour, la settimana precedente: in occasione dell’incontro a scuola, ci aveva spiegato che l’associazione Trame è un gruppo di lavoro interdisciplinare che promuove e facilita pratiche di azione e di ricerca sul territorio nell’ottica di porre le basi per una trasformazione urbana che miri ad una città inclusiva e coesiva e che concepisca e valorizzi le diversità come risorse.Abbiamo avuto la possibilità di conoscere la storia di un quartiere storico di Catania abbandonato perfino dalle istituzioni. Siamo stati accolti a , da Flavia e da Samba, un ragazzo senegalese che abita a Catania da circa tre anni e che come molti altri ragazzi di diversa etnia ha imparato ad apprezzare anche i lati più nascosti di Catania.Dopo aver compreso come opera Trame nel quartiere di San Berillo, ci siamo organizzati in piccoli gruppi e i membri dell’associazione hanno spiegato l’attività che stavamo per iniziare. Flavia ci ha fornito delle piantine che illustravano la Catania storica, quindi anche la zona di San Berillo. La piantina evidenziava dodici edifici e zone che mostrano una , tra questi: la chiesa ortodossa greca, il mercato storico, la chiesa Crocifisso della Buona Morte e la chiesa ortodossa rumena, il consolato della Romania e la moschea della Misericordia.Abbiamo creato dei piccoli itinerari considerando le tappe che ci avevano fornito nella piantina. Dopo aver lavorato a lungo e aver tracciato i percorsi che volevamo intraprendere, siamo usciti da Palazzo De Gaetani e con l’aiuto di Samba abbiamo portato alla luce tre diversi tour. Abbiamo creato così tre mappe diverse e ognuna di queste veniva a creare . Se una mirava a unire l'aspetto storico di Catania a luoghi di valore cosmopolita, un'altra riuniva i luoghi di grande importanza per chi vive a Catania ma proviene da un ambiente culturalmente ed etnicamente diverso.Grazie a questa attività ci è stato possibile notare come sia possibile valorizzare un territorio, come il quartiere di San Berillo, che generalmente viene visto attraverso . Al rientro in sede, ciascun gruppo ha presentato il proprio percorso spiegando il motivo della scelta di determinate tappe. Inoltre, con l’aiuto di una guida turistica, abbiamo analizzato i percorsi realizzati e ricevuto consigli su come poter creare un itinerario turistico più completo.Quartieri come quello di San Berillo rimangono nel cuore delle persone che ci vivono per molto tempo, come per Francesco Grasso. Conosciuto da tanti come Franchina, un ex prostituta che abita da oltre trent'anni a San Berillo, che dopo aver scritto il libro “Davanti alla porta” pubblica un secondo libro chiamato “Ho sposato San Berillo”. La scelta del titolo deriva dal fatto che Franchina paragona il rapporto tra lei e il quartiere a quello di un matrimonio, che lega due anime nel bene e nel male. Il suo secondo libro è dedicato a tutti coloro che sulla strada hanno speso gran parte della loro vita per costruirvi, con sacrificio e rassegnazione, un futuro senza certezze. . È con queste parole che Francesco esalta la vita di chi si pensa inutile e degradato, ma che in realtà ha un valore fondamentale all'interno della società. [gallery ids="18702,18703,18704,18705,18706,18707"]
Osservare un luogo considerato degradato da tutti con occhi diversi
Trame di Quartiere
Palazzo De Gaetani, sede di Trame di Quartiere
Catania multiculturale
tre distinte visioni di Cataniae del quartiere di San Berillo
i pregiudizi e gli stereotipi
''Le fragilità umane sono importanti"