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Terremoto di S. Stefano un mese dopo

2019-01-28 06:00

Simone Ardilio

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Terremoto di S. Stefano un mese dopo

A quasi un mese di distanza dall'irruenta scossa di terremoto avvenuta in molti paesi etnei, possiamo affermare di non essere momentaneamente in peric

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A quasi un mese di distanza dall'irruenta scossa di terremoto avvenuta in molti paesi etnei, possiamo affermare di non essere momentaneamente in pericolo.


Purtroppo però l'Etna non ha ancora smesso di farsi sentire. Dopo le scosse importanti causate nelle scorse settimane, la terra continua periodicamente a tremare con scosse di magnitudo inferiore a 3 gradi. Scosse che passano quasi ormai inosservate, ma che vanno però a inasprire una già precaria situazione, ovvero quella dei comuni che sorgono intorno al vulcano siciliano.



Ma come hanno vissuto questa paura e questa angoscia gli abitanti di questi comuni?


Ce lo racconta Cecilia Puglisi, una ragazza di 18 anni residente a Zafferana Etnea. Lei ha dovuto a dormire in macchina per  ben 2 notti, insieme alla famiglia. Il territorio di questo comune sorge alle pendici orientali dell'Etna, il vulcano attivo più grande d'Europa. Cecilia ci ha raccontato in particolare di come ha vissuto personalmente le pericolose scosse di terremoto avvenute durante lo scorso periodo natalizio: "Noi abbiamo cominciato a sentire delle scosse intorno al 24 dicembre in orario serale, nonostante non fossero cosi forti e rilevanti", afferma Cecilia.


Purtroppo le scosse non finirono e la notte del 26 dicembre una scossa di terremoto con centro a Fleri ha causato numerosi danni alle abitazioni. Alcuni residenti hanno addirittura abbandonato le proprie case. Nonostante i crolli non abbiano causato nessuna vittima, proprio gli sfollati hanno mostrato la loro rabbia nei confronti degli addetti al controllo dell'attività eruttiva. Questi non hanno appunto avvertito la popolazione del rischio di un terremoto di tale entità.


Riguardo invece alla questione dell'inagibilità concessa alle abitazioni di alcuni dei cittadini dei comuni etnei,Cecilia ci dice: "Non capisco perchè, malgrado i gravi danni causati all'interno della casa, nei piani inferiori del condominio, ma soprattutto quelli riguardanti la scala totalmente distrutta e il garage inagibile, non ci sia stata concessa l'opportunità di alloggiare momentaneamente in un hotel o in un b&b".


Resta la preoccupazione tra la gente, soprattutto tra bambini e anziani. Ma, come ha sottolineato Cecilia stessa, i vigili del fuoco hanno agito e stanno intervenendo per tenere la situazione sotto controllo.