Testata registrata al tribunale di Catania

info@sudlife.it   |   Tel: +39 339 7008876

logo-sudlife

AUTORI:

 

PIERLUIGI DI ROSA

LUCIA MURABITO

SARA OBICI

GIUSEPPE CONDORELLI

EMMA AVERNA

DANIELE VANNi

ANTONIO CATARA

ALESSANDRO DI MARCO

ISCRIVITI AI NOSTRI CANALI:

 

redazione@sudlife.it
direttore@sudlife.it
editore@sudlife.it
tel: +39 339 7008876 (solo messaggi wapp)

SUSLIFE:

 

Editori Indipendenti S.r.l. via Firenze, 20 – 95128 Catania

logo-sudlife

whatsapp

Direttore

Lucia Murabito

Johnny Depp non sarà più Grindelwald in Animali Fantastici 3Top 5 film NON horror per la notte di HalloweenDidattica a distanza: quanto sta costando agli studenti?Approvata all'ONU la "risoluzione Falcone": unanimità di 190 PaesiTop 5 film horror da vedere per la notte di HalloweenLa notte di fuoco di Napoli contro il lockdown

Direttore editoriale

Pierluigi Di Rosa

A teatro come a messa: i 5 comandamenti

2019-01-03 05:00

Alessia Ballato

Apertura, Cult, #giovani, comandamenti, Cultura, giovani a teatro, regole, spettacolo, spettacolo teatrale, sudlife, teatro,

A teatro come a messa: i 5 comandamenti

Quando è successo che il teatro è diventato per pochi?Quando, nella mente delle persone, si è insinuata l'idea che per andare a teatro sia necessa

teatro-sudlife-.jpg

Quando è successo che il teatro è diventato per pochi?


Quando, nella mente delle persone, si è insinuata l'idea che per andare a teatro sia necessario avere la pelliccia? Soprattutto, esiste qualche limitazione che vieta ai minori di 60 anni di entrare?


Vi svelo un segreto: a teatro non si va per partecipare ad una sfilata di moda, né si tratta di  luogo in cui fare salotto a pagamento ed è credetemi, tutt'altro che noioso! D'altronde, come potrebbe mai essere noioso un viaggio dentro se stessi, alla scoperta delle parti più profonde dell'animo umano?


A teatro aspettatevi la verità, aspettatevi che l'arte vi racconti di voi stessi, delle vostre fragilità e delle vostre forze, dei vostri conflitti e delle vostre convinzioni, ma anche della vostra epoca, della tradizione e della rivoluzione, forse anche dei vostri sogni.


Assistere ad una rappresentazione sul palcoscenico è un'esperienza affascinante e la sua potenza è talmente elevata da poter essere pregustata ancor prima dell'apertura del sipario.


Proviamo a immaginare la scena: tante persone diverse tra loro si riuniscono nello stesso luogo per condividere la stessa esperienza; si scambiano due chiacchiere, si cerca il proprio posto e poi, d'improvviso, così come si spengono le luci, con la stessa velocità, si spengono le voci.


L'attenzione di tutti i presenti in sala si focalizza sullo stesso punto, l'emozione, percepibile, quasi palpabile nell'aria, come se sul palco stesse per materializzarsi qualcosa di magico.


Scende, come il sipario, un'aura di sacralità in tutto questo e forse risiede in ciò il motivo per cui i comportamenti da seguire a teatro sono molto simili a quelli da rispettare a messa.


1. Abbigliamento

L'abbigliamento a teatro è una questione un po' controversa. C'è chi pensa che bisogni vestire come se si stesse andando a un galà e chi invece non si cura minimamente di questo aspetto. In realtà,


la regola del "vestirsi bene" per andare a teatro ha delle motivazioni ben precise

. Si tratta di manifestare tramite la cura estetica il fatto di


attribuire importanza all'evento

a cui si partecipa, come quando ci si veste bene per partecipare alle festività religiose. Si tratta di


manifestare a tutti coloro che hanno lavorato per la messa in scena di uno spettacolo che il loro sforzo è stato apprezzato

e rivestito di dignità, non solo attraverso l'acquisto del biglietto, ma anche attraverso il comportamento adottato durante la visione stessa.Come in tutte le cose, certamente, non bisogna eccedere. Si rischia infatti di cadere nel circolo vizioso per cui viene attribuita più importanza alla "mise" piuttosto che al vero oggetto della serata, l'arte.Spesso, infatti, l'occasione dell'uscita per andare a teatro, viene confusa con l'opportunità di ostentare ricchezze e fare una sfilata di moda, dimenticandone il vero scopo.


2. Puntualità

La messa inizia col segno della croce, lo spettacolo inizia con l'apertura del sipario.


La puntualità è molto sottovalutata dagli spettatori, ma di fondamentale importanza

. In primo luogo è importante per se stessi, per poter comprendere e godere dello spettacolo nella sua completezza, senza vuoti che possano pregiudicare l'apprezzamento della messa in scena.È rispetto anche per gli ospiti già presenti in sala, che si sono premurati di riuscire ad arrivare per tempo e che vengono disturbati nel momento in cui i ritardatari, girovagando per la sala in cerca del proprio posto, ostruiscono la visuale.Bisogna dunque fare attenzione a riconoscere il proprio sbaglio nell'arrivare in ritardo e non creare difficoltà al personale di sala che si occupa di fare rispettare le regole ideate appositamente per garantire una buona visione nel rispetto degli spettatori.Questa regola vale anche per il rientro dall'intervallo, momento di svago in cui è possibile mangiare, bere e conversare nei locali adibiti, seppur facendo attenzione al suono della campanella che segna l'imminente ripresa dello spettacolo.A questo proposito è meglio ricordare che, trovandosi in teatro e non al cinema, è vietato introdurre generi alimentari all'interno della sala.


3. Non disturbare in sala

Evitare di disturbare in qualsiasi modo è la regola generale da rispettare ma 


la piaga che più disturba gli spettacoli teatrali è sicuramente rappresentata dal cellulare

. Il primo step da compiere prima di entrare in sala è quello di togliere la suoneria, o addirittura spegnere l'apparecchio per non disturbare. Il disturbo, difatti, non è legato solo al suono, ma anche alla vista. Non è rispettoso utilizzare in sala il telefono che, con la luminosità dello schermo, può dare fastidio.


Un consiglio è poi quello di non perdere tempo a scattare foto o video

. Il rischio è quello di filtrare l'intensità del momento attraverso lo schermo del cellulare, limitando così le emozioni. Scegliete dunque se sia più importante custodire un ricordo fisico, ma che non rende giustizia al potenziale emozionale della resa in scena, o se vivere a pieno il momento e ricordarlo per le sensazioni suscitate.Ovviamente c'è di mezzo anche la questione legale che vieta assolutamente la registrazione e la pubblicazione di opere dal vivo, se non con l'autorizzazione dell'autore.Questo atto è infatti una vera e propria violazione dei diritti d'autore ed è perseguibile penalmente tramite sanzioni.


Flash? Non solo fastidioso, ma anche pericoloso.

Pensiamo a una/o ballerina/o che esegue delle pirouette, colpita/o improvvisamente da un fascio di luce accecante che la/lo destabilizza, si può facilmente comprendere il conseguente rischio di caduta.


4. Ringraziamenti

La messa si conclude quando si viene congedati,


l'esperienza a teatro si conclude subito dopo gli applausi, solo dopo la chiusura definitiva del sipario.

È bene ricordare che sul palco si trovano persone che stanno svolgendo il proprio lavoro. Di conseguenza, è giusto rispettarli e consentirgli di svolgerlo nelle migliori condizioni. Comunicare emozioni e messaggi, intercedere tra l'arte e lo spettatore, mostrare la propria sensibilità cercando di sollecitare quella degli altri utilizzando come mezzo il linguaggio espressivo, è compito assai difficile.


5. Disarmatevi

Infine, un consiglio spassionato.Il teatro ha un ruolo sociale, non è solo mera rappresentazione estetica della bellezza.


Non sedersi quindi in poltrona con atteggiamento di critica, è ammessa solo quella costruttiva

. Non considerare mai vecchio e inutile quello che invece è il classico, più volte ripetuto, visto e rivisto, semplicemente perché si tratta di capolavori, non sono solo belli, non sono "solo" emozionanti, portano con sé messaggi universali che attraversano il tempo, restando comunque vivi e sentiti in qualsiasi epoca. Opere che hanno segnato svolte importanti nella storia dell'arte. Allo stesso tempo,


mettersi in gioco e cercare di comprendere fino in fondo l'opera, non criticare i nuovi linguaggi ma cercare di assecondarli al fine di arricchirsi

. Contemporaneo non è brutto, né meno curato o meno profondo, è solo frutto di un linguaggio che è figlio del nostro tempo, dell'evoluzione artistica che si  adatta ai cambiamenti  e assume  nuove forme di comunicazione con l'intento  di essere più vicina a noi.Con l'augurio che il nuovo anno sia l'occasione per crescere con l'arte, riscoprirne la funzione, comprenderne le sottigliezze, per poterla sfruttare al meglio partendo da alcune semplici regole che, però, ci permettono di goderne appieno.