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Coordinatore di Redazione

Valerio Saitta

Cambiano i voti nella scuola: tutte le novità introdotte dal Ministro Valditara

2025-01-14 15:22

Valerio Saitta

Apertura, Scuola,

Cambiano i voti nella scuola: tutte le novità introdotte dal Ministro Valditara

Cambiano i voti nella scuola. Le novità sono racchiuse nella nuova ordinanza firmata dal ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara e s

Cambiano i voti nella scuola. Le novità sono racchiuse nella nuova ordinanza firmata dal ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara e saranno applicate già a partire dal secondo quadrimestre di quest’anno scolastico. Le modifiche emesse sono due: vengono reintrodotti i voti tradizionali e viene abolito l’obbligo di attribuire voti a specifici obiettivi di apprendimento. 

 

Ma andiamo nel dettaglio:

Reintroduzione dei voti tradizionali 
Iniziamo con i voti, che sono delle sintesi ordinali della valutazione da assegnare obbligatoriamente nelle schede di conclusione del quadrimestre, trimestre o bimestre (valutazione periodica) e di fine anno (valutazione finale). È noto che il voto rappresenta una forma di comunicazione della valutazione caratterizzata da sinteticità e ordinalità. Non è rilevante se si utilizza un sistema numerico o verbale; ciò che conta è che il voto sia riassuntivo e crei una graduatoria. Storicamente, il voto ha avuto una duplice funzione: rendicontativa e classificatoria. Pertanto, esso è obbligatorio solo per la valutazione periodica e finale, che ha una funzione principalmente burocratica e selettiva, mentre non lo è per la valutazione in itinere, che ha un obiettivo educativo e formativo. 
Secondo la normativa precedente (in vigore dal 2021 al 2024), i voti erano espressi in quattro livelli (in via di acquisizione, base, intermedio, avanzato). A partire dalla fine di quest’anno, questi livelli saranno sostituiti da sei "giudizi sintetici" (insufficiente, sufficiente, discreto, buono, distinto, ottimo).

Abolizione dell’obbligo di votare per obiettivi di apprendimento 
Un’altra novità riguarda l’eliminazione dell’obbligo di assegnare un voto a obiettivi di apprendimento specifici. Tra il 2021 e il 2024, nelle schede non si attribuiva un livello a una disciplina (ad esempio, "intermedio" in Italiano), ma a diversi obiettivi di quella disciplina, come "riconoscere il significato di parole e frasi comuni" o "redigere testi informativi". D’ora in poi, sarà obbligatorio assegnare un "giudizio sintetico" per l'intera disciplina.

In generale, questi due cambiamenti rappresentano un evidente ridimensionamento della chiarezza e dell’informatività della valutazione fornita dalle schede. 
In primo luogo, il passaggio da quattro a sei voti aumenta l'arbitrarietà e l'imprecisione della valutazione. È noto in ambito valutativo che scale di sei livelli risultano meno precise delle scale a quattro, poiché costringono a utilizzare aggettivi vaghi per giustificare il passaggio da un "livello" all'altro. Inoltre, i nuovi voti hanno una connotazione moralistica ("insufficiente", "buono", "ottimo") che tende a etichettare gli studenti.
In secondo luogo, la scelta di usare un voto unico per l'intera disciplina, privo di riferimenti a obiettivi specifici, potrebbe nascondere le aree di forza e debolezza nel percorso di apprendimento degli alunni. L’assenza di riferimenti obbligatori a obiettivi specifici rischia di rendere la valutazione meno precisa e meno equa.

In sintesi, il sistema si presenta più impreciso, ma tuttavia, ci sono aspetti di continuità che potrebbero prevalere su quelli di discontinuità. Il testo afferma, come era prevedibile, che “la valutazione in itinere continuerà a essere espressa nelle modalità ritenute opportune dai docenti” e che “le istituzioni scolastiche possono includere nel documento di valutazione i principali obiettivi di apprendimento previsti dal curricolo per ciascuna disciplina”.
In primo luogo, rimangono le dimensioni precedenti (autonomia, continuità, ecc.) che devono essere considerate per l’attribuzione del voto.
In secondo luogo, sebbene il riferimento agli obiettivi non sia più obbligatorio, non è vietato. Ciò significa che le scuole che hanno cominciato a lavorare bene sugli obiettivi possono continuare a farlo senza modificare il loro approccio alla valutazione. È importante notare che negli ultimi anni la valutazione “per livelli” è stata implementata in modo molto variegato nelle scuole.

Secondo il ministro “Questa riforma rappresenta un passo significativo verso un sistema educativo più chiaro e trasparente, mirato alla crescita formativa degli studenti – ha affermato -. L’adozione dei giudizi sintetici nelle Scuole primarie, molto più comprensibili rispetto ai precedenti livelli, permette di delineare con maggiore chiarezza il percorso formativo degli alunni, migliorando la comunicazione con le famiglie e, al contempo, l’efficacia della valutazione.”

Ma le novità ci sono anche nella scuola secondaria di primo grado, con una modifica della valutazione della condotta, che sarà espressa in decimi: coloro che riceveranno un punteggio inferiore a 6/10 non potranno accedere alla classe successiva o all’esame finale del primo ciclo.

“Il voto di condotta nella Scuola secondaria di primo grado è volto a rafforzare la responsabilità individuale e il rispetto delle regole – ha spiegato Valditara in una nota del Ministero -. Particolare attenzione sarà dedicata alla valutazione degli studenti con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento, garantendo un approccio inclusivo e personalizzato alle esigenze di ciascun alunno.”

Ma cosa ne pensano i genitori degli alunni?
In base a un sondaggio condotto dal quotidiano Libero effettuato in questi giorni, intitolato “Valditara cambia i voti a scuola: siete d’accordo?”, un campione di oltre 2000 persone ha espresso il proprio consenso. L’indagine, iniziata alle ore 10 di lunedì 13 gennaio e conclusasi alle ore 10 di martedì 14 gennaio, ha mostrato che l’81% degli intervistati si è dichiarato favorevole alla modifica, mentre il 19% si è opposto.