Domenica 15 Novembre si è celebrata la giornata mondiale contro la violenza nei confronti del personale scolastico.
Nonostante capitasse in una giornata in cui le scuole erano chiuse, diversi istituti del nostro Paese hanno spinto i professori a parlarne ai ragazzi nei giorni antecedenti, perché è una tematica che merita di essere attenzionata: dallo scorso settembre infatti si sono registrati 19 casi di violenza nei confronti del personale scolastico, nonostante l'anno accademico 2024-2025 non sia ancora arrivato a metà.
Nel 2023-2024 si erano verificati 68 episodi di aggressione, rispetto ai 36 del 2022-2023. La maggior parte degli attacchi proviene da studenti e genitori.
Questi dati sono stati presentati la scorsa settimana a Roma dal Ministero dell'Istruzione e del Merito che, entrando nel dettaglio, ha spiegato che di questi 19 episodi, 13 hanno avuto per protagonisti i ragazzi più grandi, cioè quelli delle scuole secondarie, mentre 6 nelle scuole elementari. In 13 occasioni sono stati coinvolti insegnanti, in 4 dirigenti scolastici, in 4 personale ATA, e in 1 episodio sono stati coinvolti insegnanti, dirigenti e personale ATA.
Gli aggressori sono stati familiari in 8 casi, studenti in 9, mentre in 2 occasioni l’autore dell’aggressione è rimasto ignoto.
Come già detto lo scorso anno, nel quale si sono registrati 68 episodi, 32 violenze sono avvenute nelle scuole superiori, 31 nelle scuole primarie, 2 in centri di formazione professionale e 3 nelle scuole dell'infanzia. In 57 casi sono stati coinvolti docenti, 11 dirigenti e 7 personale ATA. La maggior parte degli aggressori era composta da familiari (33 volte) e studenti (31), ma ci sono stati anche 4 casi di estranei e un episodio in cui l'autore non è stato identificato.
Nella nostra regione qualche mese fa, era emersa l’aggressione fisica a danno di due docenti, uno in un istituto tecnico-economico di Milazzo, e un altro in un liceo scientifico di Palermo. Nel primo caso lo studente aveva rifilato una testata e un pugno al professore di matematica dopo aver scoperto la sua bocciatura.
Un altro episodio infelice si è registrato qualche giorno fa nell’Istituto comprensivo Francesco Maiore di Noto, dove uno studente di 14 anni, accompagnato dall’insegnante nell’ufficio della dirigente scolastica, dopo essersi reso protagonista di alcuni comportamenti molesti in classe, tra cui il lancio di una sedia con violenza dalla finestra, ha reagito al rimprovero aggredendo la preside. La dirigente, colta di sorpresa dalla reazione dello studente, tanto violenta quanto inaspettata, è caduta a terra, ed è stato necessario l’intervento di un’autoambulanza del 118 che l’ha trasportarla al pronto soccorso per accertamenti.
Il problema è dunque diffuso. Sono lontani ormai gli anni in cui i docenti e i collaboratori scolastici venivano viste come istituzioni da rispettare, a tal punto che quasi sia aveva timore di loro.
Il ministro Giuseppe Valditara ha sottolineato l'importanza di questa giornata: “Per la prima volta si riconosce ufficialmente il rispetto per tutto il personale scolastico - ha dichiarato - Insegnare oggi non è semplice. La scuola deve tornare a essere il luogo in cui si riscoprono valori fondamentali, come il rispetto per gli altri e per chi lavora con i nostri figli. È essenziale restituire autorità agli insegnanti”. Il Ministro ha inoltre evidenziato che le misure contro la violenza nelle scuole sono sostenute dalla popolazione, comprese le sanzioni pecuniarie che variano da 500 a 10.000 euro per chi aggredisce, considerate giuste e adeguate come emerso da un sondaggio commissionato all'istituto Swg. “Le sanzioni non devono essere percepite come punitive – prosegue - ma come uno strumento educativo per aiutare gli studenti a comprendere gli errori”.