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Valerio Saitta

Febbre autunnale tra i ragazzi? Può arrivare dalle scuole!

2024-12-06 10:49

Valerio Saitta

Apertura, Scuola,

Febbre autunnale tra i ragazzi? Può arrivare dalle scuole!

“C’è freddo prof, può chiudere la finestra?” sono queste le richieste dei ragazzi appena entrati nelle aule in alcune zone di Catania. Il cambiamento

“C’è freddo prof, può chiudere la finestra?” sono queste le richieste dei ragazzi appena entrati nelle aule in alcune zone di Catania. Il cambiamento climatico sta ritardando sempre di più l'arrivo delle prime frescure autunnali, soprattutto in Sicilia, dove si registrano la mattina temperature ancora gradevoli. Tuttavia, c'è un aspetto che rimane costante nel tempo: la scarsa preparazione delle scuole di fronte al calo delle temperature. Questo è un fenomeno che si può osservare anche quest'anno.

 

Secondo un'indagine condotta dal portale Skuola.net, che ha coinvolto 1.800 studenti delle scuole medie e superiori, oltre due studenti su tre (63%) stanno avvertendo il freddo in aula in questo periodo. Inoltre, più della metà di loro - il 35% del campione totale - trova la situazione quasi insostenibile. A confermare questo disagio ci sono anche numerosi report che riferiscono di scuole del nord Italia chiuse o con orari ridotti "a causa del freddo".

 

In Sicilia non arriviamo a tali misure, ma secondo molti le prime influenze e raffreddori che stanno colpendo i ragazzi in questo periodo potrebbero venire proprio dagli istituti scolastici. 

 

I problemi legati ai sistemi di riscaldamento sono solo una parte della questione. Infatti, le difficoltà non derivano tanto da fattori "organici", come una maggiore sensibilità al freddo delle nuove generazioni, quanto piuttosto da questioni strutturali di lungo termine. Ben sei studenti su dieci (59%) segnalano impianti di riscaldamento inefficienti o in cattive condizioni, oltre a edifici scolastici che non favoriscono il mantenimento del calore.

Molti studenti giustificano il freddo con la necessità di tenere le finestre aperte per lungo tempo durante la giornata, al fine di garantire il ricambio d'aria e prevenire la diffusione di virus e malattie stagionali, come se ci si trovasse ancora nell'era post-pandemica.

 

E proprio questi sbalzi di temperatura, con gli studenti che passano dall'aula ai corridoi alla palestra o ad altri plessi possono provocare raffreddori, mal di gola e febbre.

 

Entrando nei dettagli, il 18% degli studenti "infreddoliti" racconta che i termosifoni vengono accesi solo per poche ore per limitare i consumi. L'11% attribuisce il funzionamento irregolare dei caloriferi alla necessità di non sovraccaricare un impianto non in perfette condizioni. Il 13% afferma che l'impianto è effettivamente guasto, mentre il 17% indica che gli infissi, ormai obsoleti, non riescono a trattenere il calore.

In ogni caso, indipendentemente dalla causa del freddo, gli studenti devono recarsi a scuola, salvo rare eccezioni. Pertanto, come sempre, ricorrono a soluzioni alternative. Le più comuni? Seguire le lezioni indossando giacconi e cappotti, scelta adottata dal 60% degli studenti in difficoltà.