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Il rientro nelle scuole catanesi raccontato dagli studenti

2020-09-28 06:00

Alessandra Di Marco

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Il rientro nelle scuole catanesi raccontato dagli studenti

Negli ultimi mesi il rientro a scuola è stato uno degli argomenti maggiormente discussi. Attorno a questo tema sono nate moltissime domande: L'edi

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Negli ultimi mesi il rientro a scuola è stato uno degli argomenti maggiormente discussi. Attorno a questo tema sono nate moltissime domande:


  1. L'edilizia scolatistica è a norma?
  2. Si potranno rispettare le norme anti-covid tra studenti, corpo docente e personale ATA?
  3. Le scuole sono pronte ad affrontare un eventuale contagio?

Nonostante questi dubbi, si è deciso di ripartire. Infatti, dopo mesi di


didattica a distanza,

il


14 settembre 

è stato - simbolicamente - il giorno in cui le scuole d'Italia hanno ripreso fisicamente a portare avanti il loro lavoro educativo e formativo.Perchè simbolicamente? Perchè non tutte hanno ripreso proprio quel giorno. A Catania, ad esempio, molte scuole hanno riaperto nelle settimane seguenti e già a distanza di qualche giorno molte classi sono state poste in quarantena.Come in tutti gli istituti catanesi, gli ingressi sono avvenuti in maniera scaglionata: le 1° classi hanno iniziato in presenza, seguite dagli anni successivi. Ma in attesa degli ingressi ufficiali si è continuato con le lezioni online.Per questo motivo, abbiamo raccolto le sensazioni provate dagli studenti quando hanno varcato dopo mesi l'ingresso della scuola e non ci ha sorpreso il sentimento comune:


dubbio e confusione


Le incertezze della scuola post Covid

 "


Tutti gli studenti e docenti sono pieni di interrogativi. Non sappiamo come avverranno le turnazioni tra gli studenti che dovranno svolgere la didattica in presenza e quelli che la dovranno svolgere online. Noi siamo 16 in una classa abbastanza ampia e siamo tra le poche che potranno continuare le lezioni in istituto

", ci racconta Fabrizio studente de 5° anno del liceo


Turrisi Colonna. 

"


Inoltre - 

continua Fabrizio - 


la ricreazione è stata annullata, ma c'è una pausa di 5/10 minuti tra una lezione e l'altra. Bisogna indossare la mascherina e le interrogazioni vengono svolte dal banco

".Tra i tanti cambiamenti, Fabrizio ci informa anche su quelli avvenuti per lo svolgimento dei


compiti in classe

: "


dobbiamo portare da casa i fogli protocollo, i professori li prendono con i guanti, li igienizzano, li corregono, li igienizzano nuovamente e poi li consegnano. Dunque, si allungano i tempi per ricevere l'esito del compito

".Dubbi sorgono su come verrà svolta l'ora di


Educazione Fisica

, momento in cui si creano assembramenti: "


dobbiamo inviare un documento alla scuola in cui si certifica la nostra condizione di salute ma non sappiamo come verranno svolte le attività

", spiega lo studente.Fabrizio e altri studenti hanno manifestato il loro malessere durante la


protesta di venerdì 25 settembre in Piazza Università

insieme ai sindacati di base. Le loro


critiche

, mosse


contro il Ministro dell'Istruzione

,  sono riassumibili nei seguenti punti:


  • didattica: "è stato promesso il rientro a scuola ma continua ancora la DAD. Le lezioni online sono state fallimentari. Come si può garantire contemporaneamente la stessa formazione agli studenti presenti in classe e quelli presenti online. In più, gli strumenti informatici della scuola, messi a disposizione dal Ministero dell'Istruzione, sono obsoleti";
  • docenti: "mancano molti insegnanti, soprattutto quelli che devono seguire gli studenti disabili";
  • trasporto: "rivendichiamo mezzi pubblici efficienti. Molti studenti sono pendolari e all'interno degli autobus, delle metro c'è moltissima confusione e nessun controllo".

Stessa sensazione di "


amaro in bocca

" è stata provata anche dagli studenti dell'


istituto Cannizzaro

. Giuseppe, studente del 4° anno, ci racconta che:"


gli studenti del 3°, 4°, 5° anno non potranno al momento rientrare a scuola a causa della ristrutturazione dei bagni. Il rientro fisico è stato concesso solo alle 1° e alle 2° classi, il resto della scuola continuerà con la DAD. Ci siamo rimasti un po' male perchè potevano far rientrare le 5° classi in previsione degli Esami di Stato

". 


 E sulla DAD?

 "


Le lezioni online se fatte bene sono valide, ma se non si sanno usare gli strumenti informatici le lezioni diventano più complicate e si rischia di non capire niente",

conclude Giuseppe


È chiaro quanto la situazione sia molto preoccupante e non sia assolutamente facile. Le vittime indiscusse sono gli studenti poichè rischiano di non ricevere la corretta e adeguata formazione. Dunque, ognuno deve fare la propria parte: dal Ministero dell'Istruzione ai docenti.


E ai ragazzi solo pazienza e costante impegno.