Rilasciato dalla piattaforma Netflix lo scorso 23 settembre, Enola Holmes è la storia della sorella minore del celebre Sherlock Holmes, il noto investigatore britannico. Giovane, intraprendente e indipendente: sono queste le caratteristiche le designano la giovane protagonista della pellicola. Attraverso la ricerca della madre scomparsa, mediante indizi da quest’ultima lasciati, Enola scoprirà sé stessa e si rivelerà un personaggio estremamente particolare. La regia è molto curata, soprattutto si adatta molto alla narrazione scorrevole e dinamica, rifacendosi alo stesso tempo alle caratteristiche della giovane sedicenne. La sceneggiatura è limata ed i personaggi sono molto vividi, animati dalle ottime interpretazioni degli attori che li supportano. Si tratta però, di un film destinato ad un pubblico relativamente molto giovane. Se si entra in quest'ottica, sarà più facile apprezzarlo anche per un pubblico più maturo. Il personaggio di Enola, interpretato da Millie Bobby Brown (Undici di “Stranger Things”), è anticonformista: in un’Inghilterra lasciata in mano al dominio maschile, dove le donne non hanno voce per esprimersi, Enola rappresenta, all’interno della pellicola, quello spiraglio di luce che anima il cambiamento, ripreso dal carattere combattivo della madre, interpretata da Helena Bonham Carter. La tematica femminista è il perno della storia: osserviamo la protagonista schernita e denigrata dalla società, sia per il sesso che per la giovane età, e costretta ad indossare i panni di chi realmente non è. Dagli abiti stretti e soffocanti della donna benestante inglese, ad un’oppressione a livello socio-politico. Enola rigetta tutto ciò, facendosi portavoce di quella lotta che anche nel film abbiamo occasione di vedere in sfondo. Il nome stesso della giovane è importante: di fatti “Enola”, se letto al contrario suona come “Alone” cioè “Sola”. Questo non perché la ragazza debba restare sola a livello sentimentale, ma semplicemente è un richiamo al messaggio di indipendenza del quale la protagonista si fa portavoce. Storicamente distante da noi, ma culturalmente non così lontano come possiamo immaginare, la proposta del film si poggia molto su un femminismo attivo e non violento. A differenza della madre, anche lei un’attivista per quel che riguarda i diritti delle donne, Enola rappresenta la donna moderna, sicura di sé e capace di intraprendere le proprie decisioni da sola. Si tratta di una forma di indipendenza che ancora oggi è richiesta a gran voce e per cui ancora si continua a combattere. Un film arguto come la stessa protagonista, che riesce a riflettere un ideale che ancora oggi continua a vivere.