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Il peso delle parole: dagli insulti ad Elodie, fino al COVID

2020-08-19 04:40

Simone Dei Pieri

Apertura, News&Politics, #intooDP, aggressione, attacchi, elodie, insulti, Italia, politica, salvini, slogan, Social Media,

Il peso delle parole: dagli insulti ad Elodie, fino al COVID

"Le parole sono importanti!" In Palombella Rossa, Nanni Moretti ne ha per tutti e con gli occhi (e le orecchie) di chi vive nel 2020, è quasi profeti

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"Le parole sono importanti!" In Palombella Rossa, Nanni Moretti ne ha per tutti e con gli occhi (e le orecchie) di chi vive nel 2020, è quasi profetico.



"Chi parla male, pensa male e vive male" ribadisce lo stesso Moretti, perché le parole sono l'espressione più alta del nostro sentire e, quindi, del nostro vivere. Ma se è vero questo, è vero anche che stiamo diventando sempre più cinici e cattivi, un po' rozzi e poco inclini al dialogo. Al di là delle tifoserie politiche, che tifoserie non dovrebbero essere.


Elodie e gli insulti: il deep Facebook

Quello che è accaduto pochi giorni fa alla cantante Elodie, colpita da feroci insulti sui social per aver contestato Matteo Salvini, rivela un particolare che non tutti conoscono del mondo dei social.Esistono infatti interi gruppi e community creati solo allo scopo di 'bastonare' il dissenso. Era successo con Filippo Sensi, illo tempore portavoce di Matteo Renzi, che aveva ordinato di "bastonare il Movimento 5 Stelle" in uno screenshot poi reso pubblico, ma anche più volte con lo stesso Movimento 5 Stelle e 


ça va sans dire 

con la Lega di Matteo Salvini.Questo atteggiamento polarizzante (nemico-amico) che già nella Prima Repubblica era forte, adesso è stato esteso e dai giornali si è passati ai social media, più affollati e quindi più rumorosi, nonché con toni più aspri dovuti ad un livellamento verso il basso. Gli attacchi, come gli slogan, devono essere semplici: non c'è spazio per i paroloni.


Ma cosa resta dopo il puntare-fuoco?

Nulla. O meglio, nulla di buono.Proprio perché l'atteggiamento polarizzante


con me - contro me

 non lascia spazio a posizioni intermedie, di dialogo, chi resta fuori dal cerchio viene abbattuto, subissato di insulti e nella peggiore delle ipotesi, aggredito fisicamente perché in dissenso rispetto alle idee dell'aggressore.Nei più casi, specie se i personaggi oggetto di quest'aggressione sono giovani e non personaggi pubblici (se mancano le cd. 'spalle larghe') le conseguenze sono devastanti e possono portare a seri danni psicologici e talvolta anche al suicidio.La soluzione? Semplice quanto inesplorata: educazione socio-digitale sin dalle scuole.Chissà che, con la complicità tacita di quarantene varie, non si impari a comportarsi.