Nell’ultima settimana non si fa altro che discutere della scelta che spinto la casa di produzione Disney ad annullare l’uscita nelle sale cinematografiche del film evento Mulan, spostandolo però nella piattaforma a pagamento streaming Disney+. La storia della post-produzione del live-action Disney è piuttosto travagliata. Prima di affrontare e discutere attorno alla decisione intrapresa dalla casa di produzione, sarebbe meglio ripercorrere le sorti del film. Nel marzo 2015 l’idea del live-action prese corpo e nel 2016 trova una data di uscita provvisoria al 2 novembre 2018. Per non interferire con un ulteriore film Disney in uscita nel medesimo mese, la data è slittata al 27 marzo 2020. A causa della pandemia di Covid-19, la situazione ha subito modifiche piuttosto radicali ed inaspettate: inizialmente rimandata a maggio 2020, la pellicola ha subito un ulteriore spostamento focalizzato per il 24 luglio in USA, mentre in Italia per il 12 agosto. La situazione, purtroppo, non si è sbloccata come si sperava, dunque la Disney ha deciso di avvalersi della piattaforma streaming per distribuire dal 4 settembre a pagamento il film in America: indipendentemente dal prezzo mensile/annuale della piattaforma, il film si pagherà 30 dollari (equivalente di circa 27 euro), da sommare alla tassa dell’account in sé (per chi ne possiede uno). Tuttavia il film sarà acquistabile anche da coloro che non possiederanno un account pagato. In Italia, invece, la data di uscita è stata cancellata il 23 luglio e rinviata a data da destinarsi. La Disney ha puntato molto sul film, utilizzando i due anni che separavano la produzione dall’uscita per pubblicizzare il prodotto al meglio. Come ben sappiamo, Mulan è uno dei classici Disney meglio apprezzati da pubblico e critica, dunque ci si aspetta un incasso consistente. Tuttavia, il cambio di rotta improvviso ha portato ad una “terapia d’urto”: il pagamento dei 30 dollari per vedere il film. Alla notizia, la reazione del pubblico è stata, ovviamente, contrastante. Molti hanno sottolineato l’eccessivo prezzo, giudicato troppo alto per un film distribuito in streaming e godibile da casa propria. A giudicare dalle scene dei trailer, soprattutto costumi ed effetti speciali, si intuisce che il budget per il film fosse molto alto e quindi che la casa richiedesse un rientro, quantomeno, pari al budget stesso. Tuttavia, chiedere una somma così alta per vedere un film da casa propria, in tempi così particolari e delicati, è una pretesa coraggiosa, ma piuttosto discutibile. Per incoraggiare il pubblico, è stato rilasciato un ulteriore trailer che sottolineava la disponibilità della pellicola sulla piattaforma Disney+ dal 4 settembre. Come già accennato, in Italia ancora non è stata fornita una decisione ufficiale: che anche Disney+ Italia segua le orme della piattaforma americana?
