"Siamo ciò che mangiamo" recita un vecchio adagio. Ma da quando siamo online, potremmo dire che "siamo ciò che cerchiamo". E su TikTok abbiamo cercato -e trovato- più che qualche balletto. Il nuovo social media che sta spopolando ormai in tutto il mondo, arrivando ad oltre 1 miliardo di download, non è "solo balletti" come qualcuno vorrebbe far credere. Ci si è divisi tra pro e contro, come tempo fa avvenne per i cellulari. Ma con buona pace di Sabrina Salerno, oltre i balletti c'è di più! Dando un'occhiata su TikTok, infatti, troverete anche tutorial dei più vari, divulgazione scientifica, sport, politica e anche un museo. E non si tratta di un museo qualunque, ma della Galleria degli Uffizi di Firenze. Sì, davvero. I media sono strumenti e come ogni strumento subiscono attacchi confusi. Basti ricordare chi ce l'aveva con la TV, pensando di difendere i giornali. O a chi attacca gli ebook per difendere il cartaceo. O a chi attacca Facebook per difendere le uscite con gli amici e la socialità.Diciamocelo, tutto nasce dalla falsa presunzione che gli uni escludano gli altri quando sono semplicemente strumenti differenti e come tali vanno trattati. Come accennato, ogni mezzo di comunicazione ha per natura delle prerogative definite: la stampa è diversa dalla TV, che è diversa dalla radio e dai social media. Gli stessi social media sono inoltre mezzi a sé stanti e diversi gli uni dagli altri: Instagram punta su una comunicazione fotografica, Twitter su un testo immediato (simili alle vecchie "veline" giornalistiche, se vogliamo), Facebook su più elementi e su testi più lunghi.La comunicazione si è spostata online, che piaccia o no.Sono arrivati i podcast, TikTok e arriveranno altre innovazioni che seguiranno il tempo in cui viviamo.Per tenere il passo bisogna comprendere e studiare, mentre vediamo chiaramente che la TV piuttosto che aggiornarsi ha alzato l'asticella del trash televisivo, che aumentando gli ascolti aiuta a pagare gli stipendi. Ma visto e considerato che ognuno è ciò che cerca su internet (non potete mentire alla vostra Cronologia), è normale che a molti non sia venuto in mente di cercare oltre ciò che gli finiva sotto il naso e quindi giù di critiche.Ci sta, ma il mezzo non è il messaggio e viceversa.E cassare tutti gli appartenenti ad una generazione come "scemi" perché usano un mezzo diverso da quel che usiamo noi è indice di non essere riusciti a comprendere il cambiamento in atto.Ci sta anche questo, ma non studiando non si può criticare.Perché allora tutti questi insulti?
Il social è bello perché è vario!
La verità è che tutto il resto si è già spostato.