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Laurearsi all'estero: gloria o peso? 5 consigli utili per non ritrovarsi in difficoltà

2020-06-16 06:00

Stefania Iacona

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Laurearsi all'estero: gloria o peso? 5 consigli utili per non ritrovarsi in difficoltà

La fine di giugno è giunta e tra poco il sistema scolastico italiano sfornerà tanti diplomati. Dei diciottenni che sono indotti a fare una scelta ra

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La fine di giugno è giunta e tra poco il sistema scolastico italiano sfornerà tanti diplomati. Dei diciottenni che sono indotti a fare una scelta rapidamente: università o lavoro? E se si decide di proseguire con gli studi, quale facoltà?


Ma ormai ai nostri giorni, grazie sicuramente all’esistenza dell’Unione Europea, si può facilmente decidere di proseguire gli studi fuori dall’Italia. Ciò accade in particolar modo se si è conseguito un diploma ad un liceo linguistico. In molti casi è proprio il liceo stesso che ti spinge ad andare a studiare fuori, proponendoti un percorso didattico che alla fine dei 5 anni ti permette di ottenere due diplomi, uno in lingua italiana e uno in lingua straniera.


In effetti i licei, statali e non, che ti offrono la possibilità di ottenere due diplomi non fanno altro che moltiplicarsi e persino nella nostra città, Catania, queste strutture sono molto diffuse. Ed io, esattamente 5 anni fa, mi diplomavo due volte, con una maturità linguistica italiana e una letteraria francese. Essendo incoraggiata ad andare a perfezionare la mia conoscenza linguistica proseguendo i miei studi superiori in Francia, ho seguito tutta la procedura indicata dagli insegnanti. Il problema? La conoscenza dei miei insegnanti su questa procedura di iscrizione, si interrompeva dopo il primo step, ovvero una lista di candidature in varie università.


Nel momento in cui fui presa dall’università in cui mi sono laureata proprio quest’anno, iniziarono i problemi, perché i miei insegnanti italiani sparirono e io mi ritrovavo a 18 anni, in un paese straniero, con una conoscenza linguistica mediocre, senza un alloggio e senza un’iscrizione valida all’università.


Non so se andare a studiare fuori dal proprio paese sia una gloria o un atto di coraggio. So per certo, però , che è una delle esperienze più costruttive e formative che si possano mai fare nella vita, soprattutto nel momento in cui ci si è appena diplomati, un momento della vita in cui si vive nel limbo dell’età, tra il mondo adolescenziale e quello degli adulti.


Quindi, vorrei dire ai giovani studenti, che si sono appena diplomati, di farlo. Di viaggiare, di cercare posti nuovi, di imparare nuove culture e soprattutto nuovi metodi, non solo di studio ma anche di approccio sociale. Vivere in un paese straniero, non solo ti induce a scontrarti di petto con quelle che poi saranno le responsabilità della vita adulta, ma ti migliora, ti arricchisce e ti apre la mente. Le persone con cui leghi, quando sei lontano da casa e soprattutto lontano dalla tua comfort zone, diventeranno legami forti che probabilmente dureranno tutta la vita. Inoltre sicuramente l’essere obbligati a “doversela sbrigare da soli”, in certi momenti può dare sconforto, ma in altri sicuramente dona autostima e spinge a una conoscenza della propria persona più intima e profonda.


Certo sarebbe bello se, a parte dare le possibilità didattiche per affrontare un percorso di studio universitario all’estero, lo Stato desse anche delle possibilità pratiche, magari organizzando dei corsi di orientamento specifici per i vari paesi, offrendo una reale possibilità di scelta che si acquisisce soltanto con una grande conoscenza di ciò a cui si va incontro. Ma nel frattempo ecco 5 consigli al fine di farvi cominciare questa nuova avventura con serenità e sicurezza ma soprattutto con spensieratezza.


ALLOGGIO

Trovare un posto confortevole nel quale dormire è sicuramente la prima cosa da fare se si decide di trasferirsi in un altro paese. Sicuramente la


stanza universitaria

sembra la scelta migliore e più economica, ma non tutti i paesi europei danno la possibilità agli studenti stranieri di ottenere un alloggio universitario pubblico.


Come provare ad ottenerlo?

È già il momento di far domandina, presentando tutti i documenti, per avere una risposta il più rapida possibile. Nel frattempo è meglio guardarsi intorno, e iniziare a cercare qualcosa magari di privato. Cercare un alloggio a settembre, quindi nel periodo di inizio università, è una cosa assolutamente da non fare soprattutto in città ricche di studenti, perché il rischio è quello di non trovare neanche un posto libero.Inoltre


bisogna fare attenzione alla tipologia dell’alloggio e ai proprietari

. Spesso gli studenti stranieri vanno incontro a clausole particolari a causa del loro status , trovandosi a vivere in delle bettole che non sono a norma, super costose. Bisogna quindi sempre controllare la validità e soprattutto la legalità del posto che si sceglie, 


facendo valere i propri diritti da studente

, che poco variano da un paese all’altro.


ISCRIZIONE ALL’UNIVERSITA’

Solitamente è proprio


in questo periodo che si scopre di essere stati ammessi

o no all’università poiché l’anno accademico in molti stati d’Europa inizia già da settembre. 


L’iscrizione vera e propria dovrà essere fatta tra agosto e inizio settembre, probabilmente online

. Bisogna però essere consci del fatto che proprio in questo periodo  la segreteria studenti è tartassata di domande e telefonate. Quindi è consigliabile


preparare tutti i documenti necessari adesso

, cosicché se si riscontrano difficoltà sarà più facile mettersi in contatto con l’università e risolvere tutto prima dei termini di scadenza.


CONTO IN BANCA

La maggior parte dei paesi europei, chiede a tutti i suoi abitanti di


possedere un conto in banca, mezzo con il quale vengono effettuati la maggior parte dei pagamenti

, compreso quello dell’alloggio. Quindi una delle prime cose da fare, appena trasferiti è sicuramente aprire un conto in banca, specificando lo status da studente e ottenendo dunque tutti i vantaggi dedicati.


DIRITTI DELLO STUDENTE STRANIERO

Se già studiare all’università può essere difficile nella propria lingua, figuriamoci in una lingua straniera. È giusto quindi far presente a ogni professore la propria provenienza, essendo coscienti che gli stranieri hanno un


margine d’errore superiore

, per gli esami scritti, che varia da paese in paese, per quanto riguarda l’


ortografia e la grammatica.

STUDIARE LA CITTA’

Andare a vivere in una città diversa può essere destabilizzante, soprattutto se la si vive con i mezzi pubblici o a piedi. È bene dunque iniziare a studiarla prima ancora di andarci a vivere, in modo tale da


capire qual è il quartiere più adatto

( conviene sempre essere il più vicino possibile all’università)


nel quale stabilirsi

, ma anche quali sono i mezzi pubblici più efficienti e sicuri da prendere.Questi 5 consigli non sono sicuramente regole fisse, ma possono


aiutare a fare un trasferimento con coscienza di causa e serenità.