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Pillole di odontoiatria con Graziano Zappalà

2020-05-14 08:33

Stefania Iacona

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Pillole di odontoiatria con Graziano Zappalà

In occasione della giornata europea delle gengive sane, il 12 maggio, abbiamo fatto una chiacchierata con Graziano Zappalà, un giovane dentista catan

foto-sorrisi-realizzata-da-graziano-.jpg

In occasione della giornata europea delle gengive sane, il 12 maggio, abbiamo fatto una chiacchierata con Graziano Zappalà, un giovane dentista catanese di 28 anni, che ci ha spiegato l’importanza della celebrazione di questa giornata, al fine di far comprendere quanto la prevenzione e il mantenimento di gengive sane sia importante per la nostra salute.  Ma con Graziano, abbiamo anche affrontato il tema della ripresa lavorativa della sua professione, che avverrà lunedì 18 maggio.


[caption id="attachment_20212" align="alignleft" width="172"] Dott. Graziano Zappalà[/caption]


Gengive sane : problematiche e prevenzione

Per cominciare è importante chiarire


la differenza tra la giornata europea delle gengive sane e quella della salute orale generale

, che è nel mese di marzo. “


Sono due cose diverse, la nascita di una giornata di sensibilizzazione della cura delle gengive, che si differenzia dalla salute orale generale, è proprio mirata, dato che nasce dalla società EFP ( European Federation of Periodontology) che si occupa di parodontologia. La Parodontologia è una branca dell’odontoiatria, che si occupa dei tessuti di sostegno del dente, gengive e osso. Si pone come obiettivo di spiegare che avere gengive sane vuol dire avere un sorriso sano e quindi anche una qualità di vita sana.”

Il primo campanello d’allarme da attenzionare è il


sanguinamento gengivale

. Quest’ultimo infatti è segno premonitore di


malattia parodontale

, una malattia che può avere molteplici fattori ma che principalmente è associata alla


mancanza d’igiene e all’accumulo di placca

, cioè di batteri, residui di cibo e saliva. Inoltre, anche il


tabagismo

è una delle sue cause principali. Ovviamente la patologia si distingue da paziente a paziente e può anche localizzarsi in un determinato punto e non in tutti i denti. "


In ogni caso è bene prevenire e sensibilizzare le persone e ricordare che il dentista deve essere visto come una figura medica, professionale, che mira a fare del bene. Inoltre

,


le problematiche della bocca, possono avere dei riscontri a livello sistemico. Quindi con malattie genetiche come l’artrite, l’artrite reumatoide e le malattie cardiovascolari, ma soprattutto il diabete.”

Infatti, è stata studiata una particolare correlazione con il diabete, perché se i livelli di glicemia sono troppo alti, ovvero vi è troppo glucosio nel sangue, influenzano negativamente il supporto parodontale, ossa e gengive, che a lungo termine possono venire meno, provocando la perdita degli elementi dentari.A questo punto


ci chiediamo quanto sia importante avere un bel sorriso, non solo da un punto di vista clinico ma anche da un punto di vista sociale

.Il dottor Zappalà risponde che “


un bel sorriso è sicuramente un biglietto da visita, soprattutto oggi, perché la nostra società tende sempre più a dare priorità all’estetica. Quindi, un bel sorriso ha un impatto sociale ma aiuta anche a star bene con se stessi”

.  In ogni caso


avere cura della nostra bocca dà sicuramente dei benefici legati all’estetica ma migliora anche la qualità di vita.

Infatti, la perdita dei tessuti di sostegno del dente può dare problemi anche di tipo pratico: una cattiva masticazione dei cibi innesca un cattivo processo di digestione.


Ma come mantenere la bocca in salute?

Il dottor Zappalà ci dà qualche consiglio distinguendo


“ la pulizia domiciliare”

, ovvero quella che viene fatta da tutte le persone a casa,


con  la visita periodica dallo specialista

. La


pulizia domiciliare consiste

nel “


lavare i denti almeno 3 volte al giorno, tecnicamente dopo ogni pasto, spazzolando per almeno 2 minuti con una corretta tecnica di spazzolamento e infine passare il filo interdentale o lo scovolino, almeno una volta al giorno”. La visita periodica invece è consigliata almeno una volta l’anno

dato che


"oggi abbiamo la fortuna di vivere in un periodo storico in cui la fase primaria per intercettare le patologie è abbastanza diffusa. La tecnologia ci dà grandi vantaggi e quindi la dobbiamo sfruttare “ .

In un articolo del giornale ANSA, datato del 7 maggio,


appare un'intervista a  Luca Landi, il Presidente della SIdP

( Società Italiana di Parodontologia e implantologia) nella quale


spiega che circa 8 milioni d’italiani soffrono di disturbi gengivali che possono aggravarsi se non curati in maniera costante

. Però, in questi due mesi di lockdown, gli studi dentistici sono stati principalmente chiusi e aperti solo in caso d’emergenze.Luca Landi aggiunge che


trascurare un disturbo gengivale può causare l’abbassamento delle difese immunitarie

. A tal proposito, il dottor Zappalà ci dice “s


i, questo è l’aspetto cruciale perché un sanguinamento gengivale non rientra nella categoria emergenza, dato che non si tratta di un’emorragia”,

ma nello stesso tempo


“la bocca è un punto di ingresso sia per l’apparato digerente ma anche per quello respiratorio”.

Quindi


in questa fase di lockdown c’è stata una terapia di compromesso. Io personalmente mi sono messo a disposizione ritrovandomi a ricevere telefonate anche da amici in difficoltà perché si erano accorti che le loro gengive sanguinavano".

 Il dottor Zappalà ribadisce, quindi, quanto sia


importante capire che il sanguinamento gengivale è qualcosa di patologico e su queste basi l’importanza di una campagna di sensibilizzazione che, molto spesso, riesce a evidenziare un problema poco conosciuto ma molto frequente.

Le linee operative per l’odontoiatria della Fase 2

I


l Viceministro della Salute Pierpaolo Fileri ha dato l’ok alle linee operative per l’odontoiatria, suggerite dall’associazione ANDI

( Associazione Nazionale Dentisti Italiani) che saranno ufficializzate a giorni. “


Si, in teoria da lunedì 18 potremo riprendere l’attività con l’assiduità di sempre”

risponde il dottor Zappalà, che ci parla anche dei


protocolli che saranno presi, ricordando però, che i dentisti attuano già di norma dei protocolli d’igiene importanti per quanto riguarda la sterilizzazione dei materiali e la disinfezione delle superfici.

Il problema che si pone maggiormente è che


il dentista lavora a contatto ravvicinato con il paziente “lavorando in zone delicate, come le mucose, delle zone che spesso sanguinano, e quindi i rischi di trasmissione delle malattie infettive sono maggiori nel nostro campo”.

Di fatti le linee operative per l’odontoiatria prevedono una grande quantità di


DPI, dispositivi di protezione individuale

. Il dottor Zappalà ci informa delle


misure preventive che saranno adottate


la necessità di fare arieggiare gli ambienti, con una certa frequenza tra un paziente e l’altro per almeno 15 minuti. Se prima usavamo il camice a maniche corte ora dobbiamo usare un camice lungo che ci copra totalmente e che sia impermeabile, perché il rischio maggiore lo corriamo per i cosiddetti ” droplets”, le goccioline generate dalla saliva per esempio. Bisognerà utilizzare la mascherina FFP2 o FFP3 e possibilmente una visiera protettiva. Il corpo sarà coperto fino alla testa indossando una tuta lunga e doppi o tripli guanti”. “Il problema è che lavorare in queste condizioni risulterà difficile, sia in termini pratici ma anche di costi”.

A tal proposito, il Presidente dell’ANDI ha fatto notare al Viceministro della salute, che proprio gli


odontoiatri sono stati esclusi dal bando “Impresa Sicura” lanciato da Invitalia,

l’Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo dell’Impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia. C’è però la possibilità che, in corso d’opera, i dentisti e nello specifico i liberi professionisti siano inseriti.


“ Si ce lo auguriamo tutti.  Gli studi dentistici sono anche delle attività imprenditoriali, piccole aziende con dei dipendenti, delle spese e dei fornitori da pagare. Ci sono colleghi che fanno dei debiti per acquistare i materiali che hanno un costo notevole”.

Tra l’altro


non si deve sottovalutare neppure il costo dei cosiddetti DPI

( Dispositivi di protezione individuale) , che nell’ultimo periodo sono notevolmente aumentati. “


Quando il governo dice che le mascherine avranno un costo di 50 centesimi, noi prima un pacco da 50 mascherine lo prendevamo tra 4 e 5 euro, ovvero 10 centesimi a mascherina, quindi questo vuol dire che i costi si sono quintuplicati.”

Il rapporto con i pazienti

Il dottor Zappalà, ribadendo ancora, quanto sia da sempre importante nel suo lavoro prendere delle adeguate misure d’igiene, è cosciente che molti potranno avere paura a tornare dal dentista, come tutti quanti noi possiamo avere paura anche nell’andare giornalmente a fare la spesa.


La paura, secondo me, prescinde dal luogo in cui vai, ed è umana”,

Però


se vengono prese le giuste precauzioni

,


non c’è nessun rischio ad andare dal dentista di fiducia, con la consapevolezza che attua una sterilizzazione e una disinfezione efficienti

. Anche l'approccio cambierà, non prevedendo più nessun contatto fisico - come una pacca di conforto sulle spalle  - "


talvolta il medico è anche una persona a cui il paziente si affida e con cui si confida".

In ogni caso,


i rapporti tra paziente e dentista devono essere regolati da fiducia reciproca, ma anche da un senso di responsabilità, collettiva e civica

. “


Se il mio paziente, rientra da una zona a rischio o pensa di essere stato a contatto con persone positive e mente nel momento in cui gli faccio queste domande, che per il protocollo devono essere fatte prima telefonicamente e poi di presenza, espone al rischio me, se stesso e altri pazienti.” Quindi la responsabilità è anche del paziente che deve rispettare le regole

, “


arrivare già con la mascherina, tenere le mani pulite ma soprattutto arrivare in orario”

dato che i pazienti dovranno essere suddivisi, arrivare in ritardo porterebbe ad un accavallamento e ad un possibile incontro di più pazienti.Quindi è chiaro che


sarà possibile ricominciare “la voglia di ripartire c’è da parte mia e dei miei colleghi. Tutti ci stiamo attrezzando per avere i dispositivi al fine di lavorare sicuri noi stessi ma anche per mettere in sicurezza i nostri pazienti”.

La ripresa sarà sicuramente lenta e graduale, però è bene non perdere la speranza e restare positivi


“secondo me si ripartirà, come ripartiremo tutti. Se inizialmente ero più spavaldo, adesso avrò un po’ di paura a lavorare, ma la paura è umana. Però con le giuste precauzioni e con l’aiuto dei pazienti possiamo farcela",

conclude.