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L'avvocato del Diavolo: a difesa di Amadeus e dell'Italiano Medio

2020-01-18 05:00

Sara Obici

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L'avvocato del Diavolo: a difesa di Amadeus e dell'Italiano Medio

Leggere "significato" dove in realtà c'è solo il nulla. Da sempre. Questo è, riassumendo, il grande errore che si sta facendo in queste ultime ore

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Leggere "significato" dove in realtà c'è solo il nulla.

Da sempre. Questo è, riassumendo, il grande errore che si sta facendo in queste ultime ore nell'interpretare la "


questione Amadeus

". Ma siamo Italiani, apparteniamo al "Bel Paese delle Polemiche", per cui ci portiamo dietro, da tradizione, questa sorta di retaggio culturale.


Solleviamo un polverone solo quando la situazione sembra eclatante - quando invece è solo ridicola; e torniamo a dormire - ma con la coscienza a posto - per la maggior parte del tempo

.E mentre siamo nel mondo dei sogni, o concentrati ad accanirci sul prossimo "scandalo da quattro soldi", la situazione diventa davvero grave - ma sfortunatamente non capita sotto i riflettori allo stesso modo della


sciocchezza di turno, pompata a dismisura fino a farla sembrare quello che non è

.


Pretesto utile per lavarsi la coscienza.

E paradossalmente viene quasi da dire: povero Amadeus.Il


divario degli stipendi tra uomo e donna

- per lo stesso identico ruolo lavorativo - aumenta a dismisura; il


vuoto 'cosmico' di contenuti proposti delle televisioni nazionali

raggiunge livelli critici;


la sessualizzazione spinta e immotivata del corpo della donna diventa ormai pratica comune per tutti, anche per le istituzioni

.E per far notare queste cose, processi in atto da anni sotto gli occhi di tutti - denunciati assiduamente solo da pochissimi, ad esempio Milena Gabanelli -


abbiamo davvero bisogno di strumentalizzare le parole di uno storico conduttore della Rai?

L'unico peccato di Amadeus è essere stato se stesso. Semplice, ottusa e al tempo stesso genuina incarnazione della mentalità di chi lo ha sostenuto; di chi ha fatto in modo che - per interi decenni - fosse lì dove è abituato a stare.


Legittimazione quasi plebiscitaria della mediocrità

, sponsorizzata quasi sempre, osteggiata solo quando strettamente necessario.


Politicamente corretto fino alla bruttura opposta, gentile nel modo "cavalleresco" e "condiscendente"di cent'anni fa

; non sa come descrivere tutte le donne che - gli hanno messo - si è messo - hanno accettato di mettersi - attorno a lui come dei soprammobili e fa la cosa che molti italiani farebbero.Manifesta loro apprezzamento nel modo più "soft" e politicamente corretto possibile. Dice loro "Bellissime". Circa 104 volte in tutta la conferenza - e questo rende l'idea di quanto in realtà fosse noisa e insignificante.E' ridicolo? Si. Ma ditemi voi se è il caso di fargliene una colpa. Non è il caso di addentrarsi nella discussione sofista sulla bellezza oggettiva o soggettiva. Però dai, ci siamo capiti. Loro sono belle, e non è affatto un crimine che glielo si dica.


Ma il fatto di essere belle non comporta che siano solo questo però

. E Amadeus non lo dice, e non lo pensa sicuramente.Probabilmente lo pensano più loro, quelle undici


donne che hanno scelto di farsi pagare profumatamente per fare questa comparsata ridicola

, che, per come è impostata, rende quasi impossibile valorizzarle per la loro intelligenza.E la frase: "


la capacità di stare vicino ad un grande uomo, stando un passo indietro

". Conoscendo Amadeus, che è interista, probabilmente aveva in testa l'immagine di Wanda Nara. E, anche in questo caso, non si può che dargli ragione.Tuffarsi senza alcuna decenza sul carro del vincitore, sfruttare la figura del marito/compagno per aumentare il proprio potere, partecipare a programmi nelle quali si è consce di essere valorizzate solo ed esclusivamente per il proprio aspetto fisico. Anche questo mi sembra sia abbastanza sbagliato, ma si finisce per parlare di queste donne come se in realtà fossero con la pistola puntata.


A riprova che quando si parla di ipocrisia, bisognerebbe prima avere un quadro completo della situazione.