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335 italiani uccisi da soldati tedeschi durante l'occupazione: 75 anni fa, l'eccidio delle Fosse Ardeatine

2019-03-24 07:05

Paolo Francesco Reitano

Oggi come ieri, 24 marzo 1944, eccidio, fascismo, fosse ardeatine, hitler, mausoleo, messaggero, nazismo, oggi come ieri, paolo francesco reitano, partigiani, rappresaglia, repubblica sociale italiana, roma, ss, stefani,

335 italiani uccisi da soldati tedeschi durante l'occupazione: 75 anni fa, l'eccidio delle Fosse Ardeatine

"Per ogni tedesco, dieci italiani devono morire" Roma, via Rasella, 23 marzo 1944: all'improvviso esplode una bomba.L'esplosione uccide 33 soldati

fosse-ardeatine-.jpg

Roma, via Rasella, 23 marzo 1944: all'improvviso esplode una bomba.L'esplosione uccide


33 soldati

del reggimento "Bozen", appartenente alla 


Ordnungspolizei, 

i servizi segreti delle SS.Non si tratta di un errore, bensì di un avvertimento, chiaro e dritto al punto: l'attentato da parte dei partigiani è un segnale contro gli invasori tedeschi.La rappresaglia nazista non si fa attendere: oltre 200 cittadini vengono catturati istantaneamente e portati in questura.L'ordine esatto del comandante


Kesselring

è il suddetto: per ogni soldato tedesco ucciso, dieci italiani dovranno essere giustiziati.Nella notte, il colonnello


Herbert Kappler

compila la lista delle vittime: ci si prepara all'esecuzione, che avverrà il mattino seguente.I


335 italiani

vengono scelti tra i detenuti politici e comuni di


Regina Coeli

e del carcere di


via Tasso

.Il luogo dell'esecuzione è sulla via


Ardeatina

, ritenuta idonea per essere adibita a fossa comune.Caricati su un camion e con il pretesto di un lavoro per detenuti, vengono fatti scendere nelle gallerie, e, costretti ad inginocchiarsi, vengono uccisi con un


colpo secco alla nuca

.Per occultare definitivamente i


cadaveri

, qualche giorno dopo l'eccidio vengono fatte esplodere delle mine già preposte: tutto doveva rimanere insabbiato e nascosto.Le famiglie delle vittime


non vengono avvertite

: la notizia non viene riportata da nessuna autorità istituzionale.Un trafiletto del


Messaggero

, scritto dal giornalista


Stefani

, riporta però


l'attentato partigiano

e l'ordine di uccidere "


dieci criminali-comunisti-badogliani" 

per ogni tedesco. E alla fine, proprio Stefani scrive:


In piena estate, con la liberazione, cominciano le operazioni di riconoscimento dei sepolti.Vengono riesumate le spoglie: vengono collocate in barelle e poste su tavoli anatomici per essere riconosciute, grazie alla direzione del Professor


Attilio Ascarelli

.Il 24 marzo 1949, a distanza di 5 anni da quel tragico avvenimento, viene inaugurato il


Mausoleo

dedito alla memoria dei martiri delle fosse ardeatine.E' la più efferata e violenta strage compiuta dai tedeschi in territorio italiano, durante l'


occupazione nazista

.