Era il 1909 quando il "Kinemacolor", il primo processo riuscito di film a colori, proietta a Londra "A Visit to the Seaside". Charles Urban inventò il Kinemacolor nel 1906. Successivamente molti altri film furono realizzati con questo sistema. Documentari e lungometraggi “a colori” spopolarono in Europa e, dal 1909, anche negli Stati Uniti con una esibizione pubblica al Madison Square Garden. Ma, dovete sapere che "A Visit to the Seaside" fu il primo film a colori presentato al pubblico. Il processo di produzione cromatica è semplice e rudimentale ma allo stesso tempo, come dimostrano gli anni di attività, molto efficace. Questo processo a due colori consisteva nel filmare e proiettare un film in bianco e nero attraverso filtri rossi e verdi. L’immagine Kinemacolor possedeva una modesta ma apprezzabile varietà di colori. Charles Urban ne esagerò le qualità, giungendo a proclamare che il suo sistema era in grado di catturare tutte le gradazioni dello spettro, ma in realtà il Kinemacolor aveva risorse cromatiche assai più limitate. Sfortunamente, il successo del Kinemacolor non durò fino a lungo. I blu e i porpora, in particolare, lasciavano molto a desiderare e richiedevano addirittura interventi correttivi come l’utilizzo di uno schermo leggermente virato in azzurro. Gli spettatori si lamentavano spesso di dolori agli occhi in seguito a proiezioni prolungate. Ci si accorse presto che questo sistema presentava numerosi limiti. Per esempio gli elevati costi dei proiettori Kinemacolor e problemi tecnici legati alla velocità di ripresa e al deterioramento dei materiali. Purtroppo, sembrava obbligatorio adottare nuovi sistemi più affidabili ed economici (come il Technicolor che ha avuto largamente successo soprattutto negli USA, tra il 1922 ed il 1952). Si decretò cosi’,nel 1914, la fine del Kinemacolor. Nonostante tutto, parliamo di una svolta importantissima che contribuì al conseguente sviluppo del cinema.