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Pierluigi Di Rosa

Università: Immatricolazioni in calo, tutto ciò che c'è da sapere

2020-09-01 05:00

Sara Obici

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Università: Immatricolazioni in calo, tutto ciò che c'è da sapere

Sempre meno ragazzi si iscrivono all’Università. Con “Covid o senza”, questo è purtroppo un fenomeno che nel nostro paese tende a verificarsi

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Sempre meno ragazzi si iscrivono all’Università

. Con “Covid o senza”, questo è purtroppo un fenomeno che nel nostro paese tende a verificarsi sempre e comunque, da


almeno 10 anni

a questa parte.Basti pensare che,


secondo statistiche ISTAT

, dal 2010 ad oggi l’andamento del tasso di passaggio tra Scuola ed Università è diminuito “globalmente” di 4 punti per il Centro-Nord, e di 2 per il Mezzogiorno - che però partiva già


notevolmente "svantaggiato"

, come si può vedere dal grafico sottostante.


tasso-di-passaggio-scuola-uni-istat-statistiche-grafico-italia-sud-life-sudlife-1-.png

Ecco, e maggior ragione, come sta cambiando la situazione


“immatricolazioni universitarie”

per via degli effetti della pandemia globale di Covid-19?E’ presto detto, perché


i numeri sono impietosi

, e in questo caso non lasciano molto spazio a diverse interpretazioni o mistificazioni – almeno per le persone intellettualmente oneste.Difatti lo Svimez - Associazione per lo sviluppo dell'Industria nel Mezzogiorno – ha recentemente stimato che la


diminuzione degli immatricolati su scala nazionale

potrebbe ammontare a circa 9.500 studenti, di cui 6.300 nel Mezzogiorno e i restanti 3.200 al Centro-Nord


[doc. 08/07/2020].

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L’analisi, basata anche su quanto accaduto nella precedente crisi economica del 2008/2009, evidenzia una


riduzione del tasso di passaggio da Scuola ad Università

– tasso di riduzione che per il Mezzogiorno ammonta a 3,6 punti, e nel Centro-Nord ad 1,5 punti [


fonte Svimez

] - con particolare riferimento ai


licei!

E tutto ciò, oltre a non far altro che confermare un altro aspetto dell’ormai conclamato


“gap Nord-Sud” del nostro paese

, dimostra che ormai non più tutte le famiglie sono disposte ad investire - anche a causa della crisi economica dovuta al Covid-19 - i


3000/6000 euro necessari in media

[


fonte Ocse-Anvur

] per l’istruzione universitaria del proprio figlio, specie se quest’ultimo non è davvero sicuro del mestiere da intraprendere.E quindi, nonostante le recenti manovre di


ampliamento della No-Tax-Area e delle agevolazioni

per i fuorisede, la prospettiva “nuove immatricolazioni” rimane, allo stato attuale, comunque molto critica, perché appunto si stima che circa


10mila ragazzi non inizieranno l’Università quest'anno.

E, stando anche a quanto riportato dalle


statistiche di occupazione giovanile del nostro paese

, non è neanche opportuno pensare che questo possa significare un aumento di "giovani lavoratori" sul nostro territorio. Quindi no, non è un bene per noi giovani.


Inoltre, ulteriore difficoltà e ostacolo all’iscrizione universitaria di diversi ragazzi potrebbe essere la recente proposta di considerare il


voto di diploma tra i criteri per l'ingresso

ad alcuni corsi Universitari a numero programmato.


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Per l'Università di Catania è stato infatti comunicato,


sul sito ufficiale

, che: "Per contenere la diffusione dell’infezione da Covid-19 per l'accesso ai corsi di laurea a numero programmato locale non sono previsti concorsi con prove di accesso, ma


l’ammissione avverrà esclusivamente sulla base del voto di diploma

di scuola secondaria superiore (o titolo equipollente), a parità di punteggio


prevarrà il candidato più giovane d'età

".In questo caso tutto ciò consente sì di


evitare il test di ingresso "fisico"

- e quindi gli assembramenti che si verrebbero a creare, ma al tempo stesso introduce un criterio di accesso all'Università basato su un qualcosa di cui gli studenti non erano stati avvisati in tempo, e soprattutto una


limitazione del diritto allo studio sulla base anche dell'età del candidato,

che magari a parità di voto si troverebbe escluso perchè nato anche


poco dopo

rispetto ad un'altra persona.


Qualsiasi opinione in merito si possa avere, tutto ciò è comunque realtà. Ed


entro giorno 4 settembre

le graduatorie che usciranno saranno frutto di


questi criteri.

Per conoscere tutte le altre "sfaccettature" della vicenda, i voti minimi di diploma richiesti da ogni dipartimento per


"bypassare" i tanto temuti OFA

- "Obblighi Formativi Aggiuntivi"- vi rimandiamo ai


bandi di concorso dei vari uffici universitari.