Cronache di pandemia. L'Europa impazza, urla, scalpita. Dopo aver pensato che il problema fosse solo italiano o, addirittura, solamente cinese, il vecchio continente vara misure di contenimento. Abbiamo sottovalutato il problema. Diventa necessario utilizzare il plurale poiché, purtroppo, riguarda tutti: persino gli abitanti di quelle zone divenute di frontiera. La paura ha preso tutti: sia in quanto i nostri paesi hanno un numero elevatissimo di anziani e sia per la velocità inaudita del contagio. In questo frangente, però, gli schemi sono saltati. Alla stazione di Parigi c'è un viavai continuo: la gente scappa nelle campagne, più lontano che può, pensando di lasciare indietro il virus, come se fossimo in guerra e il virus fosse un nemico invisibile da temere, pronto a scagliare i suoi armamenti nell'unico istante di distrazione. La situazione si complica se pensiamo a tutti quei ragazzi che, nel semestre in corso, avevano scelto di partire per l'Erasmus +, il rinomato progetto di scambi tra gli enti accademici di tutta Europa. Alcuni sono rimasti, altri sono riusciti a fuggire via; altri ancora non stanno riuscendo a tornare a casa. Le linee telefoniche delle ambasciate italiane scottano e si incendiano sul filo della paura, della preoccupazione e dello sconcerto per le notizie che arrivano dai bollettini. In questa situazione, le parole di Beatrice Pennisi, studentessa Erasmus di ritorno in Italia e Consigliere del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo di Catania. La sua lettera al Magnifico Rettore F. Priolo, a firma sua e dell'associazione Siamo Futuro, riporta gli innumerevoli problemi che gli studenti in scambio stanno riscontrando, in questa situazione di emergenza che non ha uno storico o precedenti nell'epoca della globalizzazione. [caption id="attachment_19169" align="aligncenter" width="225"]
Beatrice Pennisi, Consigliere di Giurisprudenza - Unict [/caption]Inoltre, la ha aggiunto: La redazione di Sud Life, congiuntamente a Sud Press, è vicina alle famiglie coinvolte nell'emergenza e a tutti gli studenti che stanno attraversando ore difficili, in attesa di capire se sarà possibile tornare a casa dai propri cari.
studentessa
Â