Fade to Black è un "ossimoro fatto canzone", nè più nè meno. Così come le espressioni "Ghiaccio bollente" o "Dotta ignoranza" uniscono due concetti antitetici, questa canzone racchiude al suo interno due opposti, che convivono magnificamente, nonostante, o proprio in virtù, delle proprie differenze. Nel caso di questo brano dei Metallica i due elementi in contrasto sono la musica e il testo. Difatti la melodia è allegra, energica, e spensierata. Richiama alla mente grandi spazi, come ad esempio le grandi distese americane attraversate dalla Route 66, e fa letteralmente volare con la fantasia. Il mood è molto simile a quello creato dal brano Hotel California degli Eagles, o da Losing My Religion dei R.E.M. Date queste premesse non ci si aspetterebbe di incorrere in un testo assolutamente cupo e depressivo, ma è ciò che accade. Ma Fade to Black è pur sempre un brano Metal, quindi in effetti come sperare in qualcosa di diverso? Così poca "energia vitale" sulla carta, così tanta grinta nella melodia. E più il testo si fa cupo e senza speranza, più la musica diventa bella, liberatoria, spensierata. Quasi a sottolineare l'inquietante verità di questo brano: più i pensieri negativi si fanno strada verso l'ipotesi della morte e della conseguente liberazione dalle sofferenze, più la musica si spinge verso tonalità serafiche e gradevoli.Questo contrasto è dolce e amaro, e ci ricorda come tutto provenga comunque dalla stessa "fonte". La gioia e la disperazione, i pensieri positivi e quelli orrorifici, le idee stupide e quelle geniali, in realtà tutto proviene comunque dalla stessa scintilla vitale, da essa si anima e in essa svanisce. Da qui Fade to Black. Nello Yin e Yang dell'esistenza lo spirito dei santi e quello degli assassini alla fine dei conti non è poi tanto diverso, (difatti ci può essere un pò di marcio del bene e un pò di bellezza nel male), e alla fine dei conti confluisce comunque tutto nella stessa grande energia.A mio parere Fade to Black vuole esprimere proprio questo concetto: complesso, scomodo e antico quanto l'esistenza stessa; e ci riesce in maniera magistrale.