
Non sono soltanto i voti insufficienti causa di bocciatura. Secondo i dati dell’ultimo monitoraggio del Ministero dell’Istruzione e del Merito (risalenti all’anno 2022-23) il 2,7% degli studenti delle scuole secondarie è stato respinto per aver superato il limite massimo di assenze.
Ricordiamo che nelle scuole medie e superiori chi si assenta senza motivazioni giustificate per un numero di ore superiore a un quarto del totale delle ore previste non può passare all’anno successivo. Considerando che un anno scolastico normale dovrebbe durare almeno 200 giorni, si può stimare che siano consentite circa 50 giorni di assenza.
La cosiddetta dispersione scolastica si può manifestare in maniera esplicita, con l’abbandono totale e “ufficiale” del percorso, o in forma implicita, quando cioè lo studente frequenta in modo irregolare e accumula assenze elevate, pur restando formalmente iscritto.
Secondo i dati forniti dall'Usr della Sicilia, in maniera ufficiale, lo scorso anno il 9% degli studenti siciliani ha abbandonato le scuole superiori pubbliche.
I motivi dell’assenteismo cronico o dell'abbandono scolastico sono spesso legati a situazioni familiari difficili, problemi relazioni o di natura socio-economica, che portano oltre che alla perdita di anni scolastici anche ad impatti negativi sul percorso formativo e sullo sviluppo personale degli studenti.
L’anno più delicato è sicuramente il primo delle superiori: il 3% degli iscritti non ha ottenuto l’ammissione a causa delle assenze. Il dato si abbassa leggermente nelle classi successive, con il 2,3% di boccature per assenza al secondo anno, il 2,8% al terzo e il 2,7% al quarto.
I dati cambiano analizzando i vari indirizzi; tra i diversi percorsi, infatti, si notano differenze evidenti nella frequenza di assenze degli studenti.
Nei licei, le bocciature dovute a frequenza insufficiente rappresentano solo lo 0,6%, con le prime classi superiori che si collocano al primo posto tra quelle con minor presenza: qui, lo 0,9% degli studenti, comunque una percentuale bassa, ha accumulato un numero di assenze superiore al consentito. Invece, tra il secondo e il quarto anno, il dato varia tra lo 0,5% e lo 0,6%, indicando un impatto molto limitato sul totale delle bocciature.
Un cambiamento radicale di scenario si verifica, invece, negli istituti tecnici e, ancora di più, nelle scuole professionali. Nei primi, la percentuale di studenti che non vengono promossi alla classe successiva a causa di assenze è del 3,8% negli indirizzi di tipo “economico” e del 3,3% in quelli del settore “tecnologico”. Il fenomeno si manifesta, come spesso accade, in modo particolarmente evidente nel primo anno - quello che segna effettivamente il passaggio dalle scuole medie alle superiori - con un tasso di bocciature per assenze del 4,2% nel settore economico e del 3,5% in quello tecnologico: un dato che potrebbe indicare alcune difficoltà di adattamento degli studenti.
La situazione si fa ancora più critica negli istituti professionali, dove la percentuale di bocciature dovute a troppe assenze raggiunge il 7,4%, il valore più elevato tra tutti gli indirizzi scolastici. Anche in questo caso, l’anno di corso influisce sulle prospettive. Nel primo anno, infatti, la percentuale sale fino al 7,8%, mantenendo un andamento simile negli anni successivi: 6,8% al secondo anno; 7,3% al terzo e 7,6% al quarto anno.