Lo scorso 14 Marzo si è celebrata la Giornata Mondiale del Sonno, un'occasione annuale che invita a riflettere sull'importanza di un riposo adeguato per il nostro benessere fisico e mentale. Negli ultimi anni, milioni di italiani hanno dedicato sempre maggiore attenzione al miglioramento del comfort nei propri letti, un aspetto che incide direttamente sulla qualità del sonno.
Purtroppo durante l'adolescenza si verificano cambiamenti nei ritmi del sonno, non sempre positivi. Capita molto spesso di vedere nelle aule scolastiche infatti ragazzi che già si sentono stanchi dopo un paio d’ore di lezione e il loro livello di concentrazione scarseggia sin dalla prima. Questo è dovuto al fatto che molti di essi tendono ad andare a letto sempre più tardi.
Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Sleep Research, una studentessa su tre e uno studente su cinque soffrono di insonnia. Questo avviene perché non riescono a riposare per il numero di ore ottimale richieste durante la notte (che è di 8 ore nei giorni feriali), riuscendo a dormire 8 ore o poco più solo nei fine settimana. Dallo stesso studio emerge un deterioramento della qualità del sonno, dovuto anche all'aumento significativo di tutti quei disturbi e malattie che rendono il sonno meno rigenerante e benefico per il corpo.
I motivi? Svariati. Secondo le ricerche la maggior parte di coloro che hanno difficoltà ad addormentarsi presto, tendono a passare il tempo vedendo la televisione o giocando ai videogames fino a che il cervello entra in un loop di eccitazione che spinge il giovane a rimanere attivo fino a tarda notte.
Ma al giorno d'oggi, a parte l’uso eccessivo di dispositivi tecnologici, le cause più comuni si possono trovare in ansia e stress, cattive abitudini e sottovalutazione dell'importanza del sonno. Se, come abbiamo osservato, lo stress gioca un ruolo fondamentale nella qualità del riposo, non può essere considerato l'unica causa dei disturbi del sonno tra i giovani. Anche i cambiamenti nel modo di vivere dopo la pandemia hanno avuto un impatto diretto sulla qualità del sonno e sul benessere mentale di adolescenti e preadolescenti. È evidente che il lockdown ha modificato le abitudini dei ragazzi, riducendo le occasioni di svago e di attività sportiva, e limitando le loro opportunità di socializzazione. Inoltre, il tempo trascorso dai giovani davanti allo schermo è aumentato in modo esponenziale. Tutti questi fattori hanno influito anche sulla salute mentale dei ragazzi, in particolare per coloro che, nella fase post-pandemica, si sono trovati ad affrontare il delicato periodo dell’adolescenza.
Quali conseguenze possono avere i giovani se non riposano a sufficienza? Senza dubbio, la mancanza di un sonno riposante e rigenerante ha un impatto negativo sulla qualità della vita dei giovani, portando a una serie di disturbi di varia gravità: tra i più comuni umore instabile, sintomi depressivi, difficoltà di concentrazione, problemi di memorizzazione e affaticamento cronico.
L’insonnia può costituire un fattore di rischio per l’ipertensione, non solo tra gli adulti stressati o gli anziani, ma anche tra gli adolescenti. Chi ha difficoltà a dormire durante la giovinezza può vedere le proprie probabilità di sviluppare una pressione alta quasi triplicate, già in giovane età. Inoltre, il rischio di sviluppare una vera ipertensione, con valori che superano i 140 millimetri di mercurio per la pressione massima e i 90 per quella minima, sarebbe cinque volte maggiore per coloro che hanno una mancanza di sonno rispetto a chi riposa le consuete 8-10 ore raccomandate dall'American Academy of Sleep Medicine.
Cosa fare per aiutare i ragazzi a dormire meglio?
Qui proponiamo alcuni accorgimenti che possono fare la differenza:
- Mantenere l’ambiente buio, fresco e silenzioso: le condizioni ideali per dormire sono queste.
- Stabilire orari regolari, cercando di andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora.
- Tenere lontani cellulari, tablet, pc e tv, spegnendoli due ore prima di andare a letto.
- Non fare sport o compiti la sera.
- Concedersi un pisolino di massimo 20 minuti nel pomeriggio, preferibilmente dopo pranzo.
- Evitare cibi fritti, ricchi di grassi e bevande eccitanti o stimolanti (caffè, birra, alcolici).