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Valerio Saitta

Lucio Corsi, perché piace tanto ai giovani e perché la sua canzone viene proposta nelle scuole?

2025-03-12 06:00

Valerio Saitta

Apertura, Music,

Lucio Corsi, perché piace tanto ai giovani e perché la sua canzone viene proposta nelle scuole?

Quando è sceso per la prima volta dalle scale del Teatro Ariston in molti avranno pensato: “Ma questo da dove salta fuori?”. Eh sì, perché Lucio Corsi

Quando è sceso per la prima volta dalle scale del Teatro Ariston in molti avranno pensato: “Ma questo da dove salta fuori?”. Eh sì, perché Lucio Corsi, prima di Sanremo 2025, era un semi sconosciuto. E quello che sicuramente al primo impatto ha colpito è stato il suo look stravagante, come se fosse un cartone animato, un folletto uscito da un fumetto. Oggi, a distanza di quasi un mese dalle fine del Festival, il piccolo menestrello toscano è sulla bocca di tutti. Oltre ad essere la sorpresa, è anche il “vincitore morale” di questa 75esima edizione. La sua partecipazione all’Eurovision Contest al posto di Olly sembra quasi un fatto ovvio, il giusto riconoscimento per un secondo posto che per molti gli sta addirittura stretto, nonostante fosse al debutto al festival.

I suoi brani sono ascoltatissimi, i suoi concerti già sold-out, i suoi social contano un’impennata di migliaia di followers e persino i suoi vestiti vanno a ruba (la maglietta con Topo Gigio è già un cult). Per non parlare di “Volevo essere un duro”: oltre ad essere molto trasmessa in radio questa canzone è diventata un testo da far analizzare nelle scuole, con diversi docenti che in queste settimane la stanno proponendo ai ragazzi per un lavoro sociale ed antropologico. 
Attività che prevedono l’ascolto in classe, un’analisi delle figure delle retoriche e delle parole usate, ma anche una riflessione sui sentimenti che essa può suscitare. Si perché questa canzone ci proietta come un razzo all’interno del cuore delle nuove generazioni, costrette a fare i conti tutti i giorni con fragilità, paure, piccoli malesseri, atti di bullismo, timore di “non sentirsi abbastanza” o di “essere invisibili”.

Il cantautore ha raccolto finora solo apprezzamenti, sia dagli artisti, sia dalla critica che proprio dai giovani. Viene da chiedersi come mai, in un’epoca in cui il “macho” super bello e sicuro di sé è per i ragazzi il vero modello da seguire, a riscuotere successo adesso ci sia Lucio, che è esattamente agli antipodi di ciò? 
Forse la risposta viene proprio dal confronto tra questo modello e la realtà: la maggior parte dei ragazzi non sono “machi”. 

“Lucio piace tanto ai ragazzi, perché ha dato voce a tutti quelli che si sentono sbagliati – afferma la sociologa Anna Simone, intervistata da Repubblica – La sua vera potenza sta nella rinuncia a essere prestante. Viviamo in una società in cui tutte le narrazioni pubbliche vanno nella direzione della ricostruzione del modello maschile ‘classico’ o di quello che oggi viene appellato come maschile tossico. Invece la prima cosa che fa Lucio Corsi presentandosi al grande pubblico è di mostrarsi con le sue fragilità e con un desiderio frustrato, cioè volevo essere un certo tipo di uomo, ma in realtà sono qualcos’altro, anzi non sono nessuno. Secondo me è stato questo messaggio ad essere premiato, perché rompe con la logica del dover essere ad ogni costo qualcosa di imposto”.

Forse all’orizzonte si sta quindi sta profilando un nuovo prototipo di maschio ‘gentile’. Troppo inondati da continui corpi e fisici perfetti mostrati sul web, nei ragazzi ora c’è voglia di normalità. Non a caso, se andiamo a vedere i commenti sotto i suoi video musicali e sulle sue pagine social troviamo tantissimi messaggi di ringraziamenti da parte di persone che non si sentono dei ‘duri’ e che pur avendoci provato non sono riuscite ad adattarsi a questi modelli in voga. 

In questi giorni tutti i media stanno scandagliando la vita di Lucio Corsi. Eppure a differenza di altri artisti di lui non si trovano gossip. Le storie che emergono parlano dei posti in cui ama mangiare, della nonna, dell’ex compagno di classe. Insomma un ragazzo normale, forse troppo poco costruito per la tv di oggi, lontano anni luce dalla finzione dei social e della vetrinizzazione delle sue vicende personali. Insomma, il finale della sua canzone è certamente quello che sente ognuno di noi: “Non sono altro che Lucio”, potrebbe essere “Non sono altro che Marco”, “Non sono altro che Alessia”. Insomma, Lucio piace così tanto ai giovani, perché Lucio racchiude tutti i giovani, l’unicità di ogni ragazzo.