Entra nel vivo il Carnevale in Sicilia. Sebbene la settimana clou quest’anno sia quella che va da giovedì 27 Febbraio a martedì 4 Marzo, alcuni comuni negli scorsi giorni hanno già dato il via ai festeggiamenti. Ebbene si, perché nella nostra regione quando c’è da fare festa, non ci si tira certo indietro!
Il Carnevale in particolare con il suo folclore, la gioia, la vivacità, lo scherzo e lo spettacolo sembra quasi incarnare le caratteristiche tipiche dei siciliani e soprattutto dei più giovani, che attendono questo momento dell’anno per travestirsi, ballare e andare in giro a divertirsi.
Possiamo dirlo, è certamente la festa più amata dai ragazzi. Ma qual è il motivo?
Perché per i ragazzi il Carnevale è la festa che più rappresenta la loro indole: uscire dagli schemi, non stare troppo dietro alle regole, combinare marachelle senza essere rimproverati, gioire senza pensieri. Oltre a questo, una delle cose che piace di più è l’aspetto travestimento: indossare i panni di un personaggio amato è come essere il protagonista di un cartone animato o di un film.
La selezione di una maschera riveste un'importanza non solo simbolica ma anche psicologica: per i giovani la scelta della maschera non per forza deve essere attinente alla propria personalità. Spesso sono scelti personaggi cattivi, non perché ci sia dentro un giovane un qualche seme di malvagità, ma solo per “essere qualcun altro”.
Anche i più giovani infatti sanno perfettamente distinguere da ciò che è virtuale, fantastico, non reale, da ciò che è la vita di tutti i giorni. Chi pensa che una maschera possa celare il vero carattere del ragazzo, sbaglia.
Ma quali sono le origini del Carnevale nella nostra regione?
Secondo la tradizione questa festa deriva dai Saturnali dell’Antica Roma e ad alcune feste greche dedicate a Dioniso, il dio del vino e della fertilità, che festeggiavano l’arrivo della Primavera con danze, costumi e giochi. Queste celebrazioni erano contraddistinte da un'atmosfera di gioia e trasgressione, dove si ci sentiva liberi, i ruoli sociali venivano capovolti e le persone mascheravano la propria identità. Col passare del tempo queste usanze furono adattate al calendario cristiano, diventando una festa che precede il periodo di penitenza della Quaresima. Così nacque la parola “Carnem Levare”, che si traduce come astenersi dal consumo di carne durante il periodo di Quaresima, tempo di penitenza che precede la Pasqua cristiana. Di conseguenza, il Carnevale rappresentava l'opportunità per concedersi gli ultimi piaceri prima dell'astinenza imposta dalla Chiesa.
A rendere poi particolare in Carnevale in Sicilia è stata la storia della nostra isola, crocevia di culture e conquiste, ognuna delle quali ha lasciato un'impronta nel folklore, nell'arte, nella gastronomia e nelle tradizioni popolari. Pertanto, il Carnevale siciliano è il risultato di un mix di influenze che spaziano dai Greci ai Romani, dagli Arabi ai Normanni, dagli Spagnoli ai Francesi, fino all'Unità d'Italia. Ogni periodo storico ha contribuito a rendere questo momento dell’anno ricco e caratteristico, con l’introduzione nel tempo di maschere più complesse, sfilate di costumi e carri allegorici.
Proprio i carri allegorici costituiscono il cuore pulsante del Carnevale siciliano, autentiche opere d'arte realizzate con mesi di lavoro da abili artigiani. Questi imponenti capolavori sfilano per le strade accompagnati da musica, balli e applausi del pubblico; decorati con materiali innovativi e spesso arricchiti da luci e movimenti meccanici. I carri rappresentano temi satirici legati all'attualità, figure mitologiche o storiche reinterpretate con un tocco moderno e rappresentazioni floreali.
Una menzione particolare va fatta al Carnevale di Misterbianco, considerato quello con i “costumi più belli di Sicilia”. E in effetti questi grandi e colorati abiti pieni di accessori, la cui realizzazione dura mesi, sono davvero di notevole fattura, tant’è che grazie alla loro bellezza hanno girato il mondo approdando in varie provincie d’Italia, in Costa Azzura, in Tunisia, Arabia Saudita e Hong Kong.
Anche sulla costa sud-occidentale c’è un Carnevale molto famoso, che è quello di Sciacca, noto per la sua atmosfera vivace e le sue maschere originali, che raccontano storie e leggende locali. I carri allegorici, accompagnati da musiche coinvolgenti e spettacoli teatrali, offrono un'esperienza memorabile. Un momento simbolico è il rogo di “Peppe Nappa”, la maschera rappresentativa per eccellenza.
Anche la gastronomia siciliana durante il Carnevale è un vero e proprio festino per il palato; tra i dolci tipici troviamo le chiacchiere, le gustose sfoglie croccanti fritte e spolverate di zucchero a velo, conosciute anche come “frappe” o “bugie”, la pignolata, ovvero piccole palline di pasta fritta ricoperte di miele o glassa, spesso colorate per aggiungere un tocco festoso, le cassatelle di Carnevale, realizzate con sfoglia fragrante e sottile a forma di mezzaluna e farcite con ricotta, gocce di cioccolato e cannella, le crispelle di riso e la pasta a cinque “puttusi”, ovvero la pasta a cinque buchi preparata con ragù di carne e solitamente degustata per il pranzo del giovedì grasso.