Si torna a fare il punto delle Start up in Italia, dopo i recenti dati forniti in questi giorni dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere. Da una prima analisi emerge un quadro decisamente positivo per la Sicilia, che con poco più di 700 startup si distingue per essere una delle migliori regioni del Mezzogiorno. Da evidenziare che proprio il Sud Italia con circa 3700 start up rappresenta il 26% del totale nazionale, evidenziando la forza e il potenziale delle regioni meridionali.
La Sicilia dunque si distingue e dimostra come stiamo diventando un hub di innovazione, capace di sviluppare progetti di alto valore tecnologico. In particolare, la crescita nel Mezzogiorno è guidata dai settori dei servizi a elevata intensità di conoscenza e dalla manifattura a bassa tecnologia, entrambi centrali per supportare la transizione digitale ed ecologica.
Questo sviluppo è accompagnato da iniziative locali, come il “Bravo Innovation Hub”, che in Sicilia offre supporto concreto a startup innovative attraverso mentoring e finanziamenti mirati.
Esempi come MUV – una piattaforma digitale che promuove la mobilità sostenibile riducendo le emissioni di CO₂ – dimostrano come le startup locali possano coniugare innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale.
Sicilia in crescita, ma i giovani siciliani crescono anche con essa?
Secondo la ricerca al momento no, poiché in termini assoluti i giovani e le donne imprenditrici rimangono più numerosi al Nord, che detiene oltre la metà delle startup innovative under 35 del Paese. In particolare il Nord Ovest guida con quasi il 37,3% delle startup giovanili italiane (765 unità) e il 29,4% (485) di quelle gestite da donne, mentre il Nord Est mostra la percentuale più bassa d'Italia sia per gli startupper under 35 (319, pari al 15,5% del totale dell'area) sia per le donne (260, pari al 15,8% dell'area).
Come regioni in testa c’è il Piemonte. Al Sud invece i giovani che le gestiscono sono il 16,4%.
In totale in ogni caso il numero delle start up innovative è destinato a crescere e i dati sono in continua evoluzione. Basti pensare che in Italia, nonostante gli anni della pandemia, si è passati dalle circa 5.700 del 2016 alle oltre 12.000 attuali. Un numero che colloca l’Italia al quarto posto in Europa, dopo Germania, Francia e Paesi Bassi, e al ventottesimo nel Global Startup Ecosystem Index 2024. Le nuove normative sulle startup innovative potrebbero facilitare comunque il processo di crescita, concentrando, ad esempio, le agevolazioni sulle imprese con il maggiore potenziale di crescita e innovazione e incentivando gli investimenti in ricerca e sviluppo.
Quali sono le migliori start up giovanili in Italia?
Lo scorso anno il magazine Forbes Italia ha selezionato i giovani imprenditori under 30 di queste aziende: Culturatela, Dedalo AI, Focoos AI, Novac, ORiS, Paperbox Health, Plino, Rarearth, Restworld e UTwin, suddivise nelle stesse 10 categorie utilizzate nella versione europea ovvero: Entertainment, Media & Marketing, Science & Healthcare, Retail & E-commerce, Manufacturing & Industry, Social Impact, Art & Culture, Finance, Technology, Sport & Games.