Sempre meno ragazzi si iscrivono all’Università . Con “Covid o senza”, questo è purtroppo un fenomeno che nel nostro paese tende a verificarsi sempre e comunque, da a questa parte.Basti pensare che, , dal 2010 ad oggi l’andamento del tasso di passaggio tra Scuola ed Università è diminuito “globalmente” di 4 punti per il Centro-Nord, e di 2 per il Mezzogiorno - che però partiva già , come si può vedere dal grafico sottostante.
almeno 10 anni
secondo statistiche ISTAT
notevolmente "svantaggiato"
Ecco, e maggior ragione, come sta cambiando la situazione per via degli effetti della pandemia globale di Covid-19?E’ presto detto, perché , e in questo caso non lasciano molto spazio a diverse interpretazioni o mistificazioni – almeno per le persone intellettualmente oneste.Difatti lo Svimez - Associazione per lo sviluppo dell'Industria nel Mezzogiorno – ha recentemente stimato che la potrebbe ammontare a circa 9.500 studenti, di cui 6.300 nel Mezzogiorno e i restanti 3.200 al Centro-Nord
“immatricolazioni universitarie”
i numeri sono impietosi
diminuzione degli immatricolati su scala nazionale
[doc. 08/07/2020].
L’analisi, basata anche su quanto accaduto nella precedente crisi economica del 2008/2009, evidenzia una – tasso di riduzione che per il Mezzogiorno ammonta a 3,6 punti, e nel Centro-Nord ad 1,5 punti [ ] - con particolare riferimento ai E tutto ciò, oltre a non far altro che confermare un altro aspetto dell’ormai conclamato , dimostra che ormai non più tutte le famiglie sono disposte ad investire - anche a causa della crisi economica dovuta al Covid-19 - i [ ] per l’istruzione universitaria del proprio figlio, specie se quest’ultimo non è davvero sicuro del mestiere da intraprendere.E quindi, nonostante le recenti manovre di per i fuorisede, la prospettiva “nuove immatricolazioni” rimane, allo stato attuale, comunque molto critica, perché appunto si stima che circa E, stando anche a quanto riportato dalle , non è neanche opportuno pensare che questo possa significare un aumento di "giovani lavoratori" sul nostro territorio. Quindi no, non è un bene per noi giovani. Inoltre, ulteriore difficoltà e ostacolo all’iscrizione universitaria di diversi ragazzi potrebbe essere la recente proposta di considerare il ad alcuni corsi Universitari a numero programmato.
riduzione del tasso di passaggio da Scuola ad Università
fonte Svimez
licei!
“gap Nord-Sud” del nostro paese
3000/6000 euro necessari in media
fonte Ocse-Anvur
ampliamento della No-Tax-Area e delle agevolazioni
10mila ragazzi non inizieranno l’Università quest'anno.
statistiche di occupazione giovanile del nostro paese
voto di diploma tra i criteri per l'ingresso
Per l'Università di Catania è stato infatti comunicato, , che: "Per contenere la diffusione dell’infezione da Covid-19 per l'accesso ai corsi di laurea a numero programmato locale non sono previsti concorsi con prove di accesso, ma di scuola secondaria superiore (o titolo equipollente), a parità di punteggio ".In questo caso tutto ciò consente sì di - e quindi gli assembramenti che si verrebbero a creare, ma al tempo stesso introduce un criterio di accesso all'Università basato su un qualcosa di cui gli studenti non erano stati avvisati in tempo, e soprattutto una che magari a parità di voto si troverebbe escluso perchè nato anche rispetto ad un'altra persona. Qualsiasi opinione in merito si possa avere, tutto ciò è comunque realtà. Ed le graduatorie che usciranno saranno frutto di Per conoscere tutte le altre "sfaccettature" della vicenda, i voti minimi di diploma richiesti da ogni dipartimento per - "Obblighi Formativi Aggiuntivi"- vi rimandiamo ai
sul sito ufficiale
l’ammissione avverrà esclusivamente sulla base del voto di diploma
prevarrà il candidato più giovane d'età
evitare il test di ingresso "fisico"
limitazione del diritto allo studio sulla base anche dell'età del candidato,
poco dopo
entro giorno 4 settembre
questi criteri.
"bypassare" i tanto temuti OFA
bandi di concorso dei vari uffici universitari.