Il delicato momento storico che stiamo affrontando, a mio avviso, sarà ricordato e studiato nei decenni a seguire. Il mondo giudicherà e valuterà i comportamenti della società attuale in un contesto di crisi globale. Nonostante le misure varate dal governo per contenere la trasmissione del virus COVID-19 notizie di incoscienti che infrangono il decreto sono all’ordine del giorno. Enormi masse di studenti residenti al nord che fuggono all’impazzata dalle zone rosse, rientrando nelle regioni d’origine. Mettendo a repentaglio la salute e la vita dei loro cari e di tutta la popolazione locale. Imbecilli che, essendo positivi al virus, vanno a fare la spesa indisturbati. Come nel caso registrato a Sciacca, qui in Sicilia. Folli, in attesa dei risultati del tampone, che sputano in faccia a medici e infermieri perchè stanchi di aspettare. Le critiche arrivano persino dalle testate giornalistiche d’oltre oceano. Il New York Times, qualche giorno fa si chiedeva: “se gli italiani saranno in grado di rispettare le regole, per evitare il Coronavirus, o se proveranno ad aggirarle in tutti i modi.” Sarebbe un po’ come se La Repubblica si chiedesse se gli americani saranno in grado di dimagrire smettendola di mangiare cibi grassi e di bere bevande zuccherate, per evitare infarti e diabete. La risposta, in entrambi i casi, è: dipende. Ma possibile che gli Italiani siano un popolo talmente incosciente? Purtroppo è sempre la solita storia, per colpa di una piccola parte della popolazione, ne fa le spese la restante. Solo che, a differenza delle altre volte, oggi vi è in ballo la salute di tutti. Dopo il decreto ministeriale del 9 marzo 2020, la maggior parte degli italiani ha finalmente capito l’entità e la gravità del pericolo. In tutta la nazione si son create reti di aiuti per assistere le persone anziane e per supportare la sanità pubblica ormai al collasso. Ne sono uno splendido esempio locale i giovani medici e studenti dell’associazione “MetaMedica” che per fronteggiare l’emergenza sanitaria che sta pericolosamente colpendo la nostra regione, hanno avviato una raccolta fondi per supportare le strutture sanitarie del territorio, in particolar modo il reparto di rianimazione del Policlinico di Catania. Il breve video condiviso sui social dell’associazione, i cui si chiede di contribuire facendo una piccola donazione, è subito diventato virale. E in poco tempo l’importo ha superato quota 30.000 euro raccolti. Ma cerchiamo di conoscere meglio gli artefici di questa splendida iniziativa, intervistando Antonio Fusco, presidente dell’associazione MetaMedica. Ciao Antonio, di che ti occupi nella vita?
Salve a tutti, sono Antonio Fusco, ho 27 anni e sono un medico specializzando all'Università degli Studi di Catania. Ho l'onore di essere il Presidente dell'Associazione MetaMedica. L’associazione che nasce nel 2019 dall’idea di un gruppo di medici, amici e colleghi, i quali amando la loro professione e spinti dall’entusiasmo con cui la esercitano, hanno deciso di dar vita ad un’organizzazione che possa essere veicolo per diffondere positivamente la cultura della salute. MetaMedica rivolge il proprio lavoro all’intera comunità, con lo scopo di rendere fruibili a tutti le competenze scientifico/sanitarie che caratterizzano la professionalità dei propri soci, medici impegnati attivamente e a vario titolo nella nostra realtà territoriale. Compatibilmente con i nostri impegni lavorativi cerchiamo di essere sempre presenti anche all'interno del nostro contesto sociale cercando di realizzare attività concrete.Sicuramente conservo un bel ricordo delle iniziative di prevenzione diabetologica e cardiovascolare che abbiamo fatto la scorsa estate al lungomare liberato, sono state davvero apprezzate da tutti i concittadini che passavano dai nostri banchetti.Così come la divulgazione scientifica e sanitaria, cerchiamo di sfruttare le competenze di tutti i nostri medici. La condizione di emergenza ormai penso sia chiara a tutti, sia per noi addetti ai lavori e mi auguro per tutta la cittadinanza.Come giovani professionisti ci siamo chiesti in che modo potevamo dare un ulteriore contributo, per questo abbiamo pensato di lanciare questa raccolta fondi ed aiutare l'ospedale dove siamo cresciuti e ci siamo formati, ossia il Policlinico di Catania, e in particolare il reparto di rianimazione. Assolutamente sì.Abbiamo sempre dimostrato di saper reagire. Penso che lo dimostreremo anche difronte questo nuovo avversario. Ma c’è bisogno l’aiuto di tutti! I "preparativi" degli addetti ai lavori sono già iniziati da giorni, si sta facendo il massimo per cercare di essere pronti ad accogliere il maggior numero di pazienti possibile nelle strutture sanitarie.Purtroppo siamo la generazione che sottovaluta i problemi, spero che gli errori commessi nei giorni scorsi siano solo un brutto ricordo e che adesso si faccia squadra tutti contro l'emergenza. Siamo forti, siamo capaci di adattarci. Se siamo uniti supereremo limitando al minimo i danni questa emergenza nazionale. Da medico non posso che chiedere a tutti di prestare la massima attenzione a limitare la diffusione del virus."Stare a casa" significa limitare i contagi e permettere agli operatori sanitari di fare efficientemente il loro lavoro. Facciamo un periodo di sacrificio, sarà più bello tornare alla normalità.
Cos'è "MetaMedica" e com'è nata l'idea? L'associazione è quindi composta prevalentemente da giovani medici. Quali sono gli ideali e gli obiettivi che vi spingono?
Avete già avviato parecchie iniziative nel territorio, ti va di raccontarcene qualcuna?
Ma andiamo all'iniziativa che state portando avanti in questi giorni di crisi nazionale, ti va di parlarcene? Cosa vi ha spinto a muovervi in questa direzione?
Siete fiduciosi del contributo dei vostri concittadini?
Come sta reagendo la nostra città a questa crisi senza precedenti?
Come pensate possa finire?
Cosa consiglieresti, da medico, in un momento simile?
Di seguito il link per effettuare la donazione: è l’hashtag lanciato dall’associazione per questa raccolta fondi.In un particolare periodo storico come questo, dove i devono essere totalmente , dove bisogna stare gli uni dagli altri e dove persino e sono , l’unico modo per non alienarsi dalla nostra condizione di umani e di è proprio quello di contagiare la solidarietà tra noi. quindi, parliamo coi nostri amici, telefoniamo ai nostri nonni, teniamo un po' di compagnia telefonica alle persone anziane, doniamo e supportiamo le iniziative che possono contribuire a .In ultima analisi, l’auspicio è che questo periodo, che mi auguro passi il prima possibile, ci faccia realmente capire quanto è importante per ognuno di noi.La perdita totale del contatto fisico e la momentanea paura che potenzialmente qualunque essere umano possa contagiarci, deve farci riscoprire la e il dello .Per troppo tempo siamo stati abituati a comportarci come “ ”. Al termine di questo paradossale e post apocalittico periodo storico dobbiamo riscoprirci come “ ”.Momentaneamente però,
https://www.gofundme.com/f/sosteniamo-il-policlinico-di-catania-ct?utm_source=customer&utm_medium=copy_link&utm_campaign=m_pd+share-sheet&fbclid=IwAR3xFATCDy0um6AcaGnWJ2QcfOHLPLBdP0FNtJo7QmMgXenemBAkEINqu5w
#CONTAGIAMOLASOLIDARIETÀ
contatti umani
azzerati
lontani almeno un metro
abbracci
strette di mani
vietati
esseri sociali
Isoliamoci solo fisicamente
salvare vite umane
l’altro
voglia
desiderio
stare insieme
società di individui
comunità
#CONTAGIAMOLASOLIDARIETÀ.